Australian Open Donne: subito derby Pennetta-Giorgi

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di Michele Galoppini

Ora sì, è proprio tutto pronto. Il tabellone principale è stato estratto nella tarda mattinata australiana, le 32 teste di serie conoscono ora il proprio destino ed, escluse le qualificate che ancora devono completare il loro percorso di qualificazioni, le 84 giocatrici rimanenti sono pronte a darsi battaglia per ribaltare qualche pronostico, più o meno avverso.

Un mini-capitolo va dedicato a Serena Williams, che da qualche edizione sta cercando di tornare alla vittoria nello slam che più la mette in difficoltà: negli ultimi 3 anni, “solo” due terzi turni ed un quarto di finale, eliminata da Makarova, Stephens ed Ivanovic. Anche quest’anno sembra che le giocatrici dalla sua parte di tabellone possano addirittura ritenersi fortunate, visto le tutt’altro che buone condizioni mostrate da Serena negli unici match ufficiali giocati nel 2015, tra bagel subiti, caffè ordinati e sconfitte decisamente inaspettate. Certamente, come il tabellone dice, un secondo turno contro la Zvonareva ricorderebbe parecchi vecchi tempi. Anche la Azarenka, mina vagante del tabellone, esordisce subito in un match che ricorda un turno ben più avanzato di un primo: Sloane Stephens sarà la sua avversaria, per la Wozniacki al secondo turno. Un 32esimo di tabellone decisamente interessante.

Inoltre, c’è sempre un’atleta nelle ultime edizioni che, dopo essere stata la sorpresa totalmente inaspettata di un Australian Open, ha cominciato la sua scalata alle migliori posizioni della classifica, risultando a fine anno la più grande od una delle più grandi sorprese della stagione. È stato così per Petra Kvitova nel 2011 (non necessariamente una sorpresa), Sara Errani nel 2012, Sloane Stephens nel 2013 e quindi Eugenie Bouchard nella stagione appena trascorsa. Che una canditata ad una scintillante stagione non sia Camila Giorgi? O forse sarà Karolina Pliskova a salire ulteriormente di livello?

A proposito di italiane, sono 6 le partecipanti azzurre ammesse direttamente al tabellone. Flavia Pennetta e Sara Errani sono teste di serie, Roberta Vinci, Camila Giorgi, Karin Knapp e Francesca Schiavone erano in attesa di un tabellone con loro gentile. Erano… perché il tabellone non è proprio stato gentile nella maggior parte dei casi.

Francesca Schiavone è la prima azzurra che si trova scorrendo il tabellone e subito compare un primo turno decisamente tosto: è Coco Vandeweghe l’avversaria della veterana della squadra azzurra. La forma mostrata da Francesca è parsa decisamente non all’altezza della situazione ed un’avversaria come Coco Vandeweghe non può certo aiutare a trovare ritmo e gioco. Coco è una potentissima giocatrice a partire dal servizio fino a qualsiasi dritto e rovescio da fondo campo, che ha già mostrato discreta forma in questo inizio anno. L’unica onesta possibilità per l’azzurra è trovare il modo di far innervosire una Vandeweghe spesso vittima della sua impazienza e della sua calma smarrita. Dovesse superare il primo turno, Francesca affronterebbe la Stosur al secondo turno (sempre se non vittima del suo tipico mal d’Australia), nel remake della finale Roland Garros del 2010.

Proseguendo, altre notizie non sempre apprezzate dai tifosi italiani si fanno avanti. C’è un derby, che certo assicura il passaggio del turno di un’azzurra, ma è anche un derby tra le due migliori carte azzurre: Flavia Pennetta e Camila Giorgi. Camila comanda 2-1 i precedenti, l’ultimo dei quali di altissimo livello vinto a Mosca pochi mesi fa. Il gioco della Pennetta certamente potrebbe permetterle di portare in parità l’head-to-head e la forma fisica mostrata dalla Giorgi dovrebbe confermare questo pronostico a favore della dodicesima testa di serie. Non solo, la consapevolezza di dover difendere un quarto di finale potrebbe convincere la brindisina a dare il suo meglio per vendicarsi sportivamente della sua collega in nazionale. Chiunque dovesse passare incontrerà Smitkova o Lucic-Baroni, ma soprattutto Venus Williams al terzo turno. Sono tanti i ricordi positivi della Pennetta contro la Venere del tennis, tra cui la semifinale vinta a Bangkok nel 2007 ed i sedicesimi vinti al Roland Garros 2008, posteriori ad uno dei maggiori infortuni dell’azzurra. I precedenti dicono per ora 4-4. In prospettiva, quarto turno con Agnieszka Radwanska e quarti contro la Kvitova. Che dire… se si era in cerca di fortuna, la bussola od il gps hanno preso un grosso granchio.

Passando alla parte bassa del tabellone, si arriva a Roberta Vinci. La Chiqui dal gioco più vintage esordisce contro Bojana Jovanovski. Poco da dire se non che la tarantina è nettamente favorita: innanzitutto i precedenti sono entrambi a favore dell’azzurra, che addirittura ha chiuso con un doppio-bagel a Dallas nel 2012; successivamente, lo stato di forma mostrato dalle due sembra nettamente a favore di Roberta, soprattutto per quello mostrato in doppio e solo a sprazzi in singolare. Detto questo, se “to slice” vuol dire “affettare”, si può ipotizzare che la serba possa essere fatta a fettine. Anche il secondo turno può lasciare buone speranze all’azzurra: contro la freschissima top10 Ekaterina Makarova, Roberta ha già vinto 2 volte in 4 precedenti; inoltre, anche la Makarova sembra lontana dal suo migliore stato di forma, sebbene in Australia abbia spesso fatto bene. Le cose si complicherebbero parecchio poi al terzo turno, dove probabilmente sarà Karolina Pliskova a presentarsi come avversaria.

Subito dopo troviamo la seconda Chiqui, Sara Errani dotata della 14esima testa di serie. La romagnola è colei che ha pescato il migliore tabellone in assoluto tra le azzurre, sebbene il suo davvero precario stato di forma non lascia ben sperare se non per il primo turno. Esordio contro l’americana Grace Min, che ha cominciato molto male la sua stagione, anche peggio dell’azzurra. Per struttura fisica minuta e stile di gioco, basato sul ritmo, la Errani sembra comunque favorita, perché non può essere sovrastata né dalla potenza né dai vincenti dell’avversaria. Anche il secondo turno permette bene, se si esclude una giornata di grazia da parte di Annika Beck, che in quel caso diventa una precisissima ed implacabile macchina di vincenti. Eppure, la tedesca soffre il tipo di gioco dell’azzurra, lavorato, pensato, che dà poco ritmo, e quindi anche il secondo turno può considerarsi passabile (come passabile sarebbe nel caso in cui sia la Soler-Espinosa a trovarsi al posto della Beck). Difficile pensare un proseguimento nel torneo oltre il terzo turno, dove anche una Pavlyuchenkova non al 100% sembra nettamente favorita.

Infine, il premio sfortuna viene vinto da Karin Knapp, come se in passato la quantità di sfortuna accumulata non dovrebbe riuscire a tenere lontano la mala sorte per anni… L’anno scorso, l’altoatesina dall’accento romano era riuscita a superare il primo turno, prima di capitolare dopo una maratona contro Maria Sharapova. Quest’anno, l’avversaria top10 è già al primo turno: Simona Halep. Sebbene in condizioni fisiche teoricamente precarie (vista la cancellazione da Sydney), la rumena è senza dubbi favorita nella sfida contro la Knapp, non solo per la classifica, ma perché in grado di appoggiarsi perfettamente alla potenza dei colpi dell’avversaria, perché capace di correre e difendere tanti tentativi di vincente e perché solita a cercare gli angoli del campo, il che sfiancherebbe in pochi game la ben più alta e lenta Karin. In caso di miracoloso passaggio del turno, sfide a colpi di “comodini” prima contro la Gajdosova e quindi contro la Lisicki.

Ancora in gioco nelle qualificazioni c’è Alberta Brianti, che gioca stanotte il suo secondo turno.

 
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