Susanne Celik: “Non posso credere l’abbiano davvero fatto”

Susanne Celik e Cici Bellis
(Susanne Celik e CiCi Bellis)
di Michele Galoppini

(if you want to read Celik’s words in English, check this link)

La squalifica di Susanne Celik contro CiCi Bellis è ancora un accadimento poco chiaro, perché dopo la diffusione della prima notizia, nuove versioni dei fatti sono comparse sul web e sui social network, anche grazie ai testimoni che hanno assistito al match e alla tennista Sofia Arvidsson sugli spalti. Per cercare di fare chiarezza, SpazioTennis ha quindi deciso di contattare le due protagoniste dell’accaduto e, se CiCi Bellis non ha per ora accolto il nostro invito, Susanne Celik ha raccontato la sua storia, che peraltro va ad allinearsi a quelle della compagna svedese e dei suddetti testimoni.

Si parte da ciò che è certo. Siamo a Surprise, in Arizona, dove nella settimana appena trascorsa si è giocato un torneo ITF sul cemento outdoor, dal montepremi di $25.000, vinto proprio dalla Arvidsson in una netta finale giocata contro la giocatrice di casa Sanaz Marand. La Arvidsson, che conferma quanto le svedesi siano state clou in questo appuntamento, ricomincia la scalata alla top100, dopo essere sprofondata oltre la 300esima posizione.

Perciò, tutto perfettamente normale, finché non salta all’occhio un risultato molto particolare di un secondo turno. La giovanissima giocatrice a stelle e strisce Catherine Bellis detta CiCi, classe 1999 ed enorme sorpresa degli UsOpen dello scorso anno, dove grazie ad una WC sconfisse la top10 Dominika Cibulkova, supera il turno ed accede ai quarti di finale del torneo, a scapito della svedese Susanne Celik, dopo che quest’ultima risulta squalificata dal match in corso. La giovane svedese classe 1994 comandava il match con il punteggio di 6-1 5-1, non ha sfruttato due match point e dopo aver perso il secondo set al tiebreak e tenuto il punteggio in equilibrio fino al 2-2 nel terzo set ha visto il suo match terminare a causa della suddetta squalifica. La prima versione dei fatti, e quella peraltro ufficiale, parla di una pallina scagliata per frustrazione dalla Celik che è andata a colpire sul viso un giudice di linea. Chiamato il supervisor, questo ha sancito la squalifica, non ascoltando le giustificazioni della svedese, che si appellava alla totale involontarietà del colpo. Peraltro, nelle fasi precedenti del match, era stata proprio la Bellis a colpire un giudice con una pallina, penalizzata da un semplice warning.

Per chi non conoscesse la giovane 20enne scandinava, Susanne è dotata di un gioco ricco di variazioni che ben si adatta sia alle superfici veloci che alla terra rossa, come lei stessa ammette. A breve termine, spera di consolidarsi attorno alla 200esima posizione del ranking (attualmente è 230esima ed il suo best ranking appartiene a pochi giorni fa, alla 225esima posizione) per potersi giocare tutte le qualificazioni dei 4 Slam. I suoi idoli sono Roger Federer, Kim Clijsters e Justine Henin. Nel suo palmares, per ora, ci sono due tornei da $10.000 a Sharm El Sheik, ma soprattutto il torneo $25.000 di Incheon, vinto nel 2014.

Di seguito, potrete leggere la sua versione dei fatti: “La ragazza contro cui ho giocato (CiCi Bellis) ha colpito un giudice di linea direttamente sulla gamba ed ha ricevuto un warning. Dopo un game appena vinto al servizio, stavo buttando tutte le palline dall’altra parte della rete, ma poiché mi stavo contemporaneamente girando per recuperare l’asciugamano, ho steccato una palla che è andata in un altro campo, ma dopo il rimbalzo ha colpito un altro giudice di linea sul collo, e poiché si stava muovendo non si è certamente fatto male. Il giudice di sedia ha quindi chiamato la supervisor, che una volta arrivata ci ha impiegato 10 secondi a dirmi che il match era finito per squalifica e che non ne avrebbe discusso oltre. È stato come se mi avesse pugnalata e nel frattempo la Bellis ha alzato le braccia al cielo ed ha urlato di gioia per la vittoria. Non ci volevo credere; è andata anche dal coach a battere il cinque.”

“La supervisor ha detto che c’è una regola che dice che se colpisci un giudice in faccia vieni squalificato. Innanzitutto non era in faccia e poi era una palla steccata, visto che ovviamente non avevo nessuna intenzione di colpirlo. E la supervisor non ha voluto proprio discuterne. Ho perso tutto quindi ed ho pure preso una multa. Quando ho chiesto alla supervisor di mostrarmi il regolamento lei si è rifiutata, probabilmente perché non c’è nessuna regola che dice così. La pallina lo ha colpito al collo dopo il rimbalzo, mentre la pallina scagliata dalla Bellis non aveva nemmeno rimbalzato.”

“La supervisor ha continuato dicendo che se colpisci il viso vieni automaticamente squalificato, ma non ho colpito il viso, il collo non ne fa parte, lo stesso giudice ha detto che è stato il collo ad essere colpito. Non mi ha voluto ascoltare, non ha voluto discuterne, dicendo che una volta che la decisione era stata presa non poteva essere cambiata.”

“Tutte le persone che mi conoscono sanno bene che non mi lascerei trasportare dalla rabbia e che non colpirei un giudice, mai. Ed è un’assurdità che ogni magazine qui nei dintorni scrive, difendendo la Bellis, di come io ho colpito un giudice in faccia. Stando alle regole, era lei quella da squalificare prima di me. Lanciava la racchetta e faceva i capricci durante il match ed imprecava, e non è stata punita affatto (il giudice di sedia ha detto che non l’ha sentita). Io stecco una palla e mi portano via il match.”

“Le persone devono sapere la verità prima di prendere semplicemente le parti della Bellis, solo perché è l’”America’s sweetheart”. Non mi interessa quali siano i suoi risultati o quale il suo ranking, non c’è ragione per la quale qualcuno possa comportarsi in un tale modo antisportivo. Tutti hanno visto che esultando è andata a dare il cinque al suo coach subito dopo l’accaduto e questo mostra che persone sono.”

“Sono davvero triste e delusa che le persone dicano che la sua pallina che ha colpito il giudice abbia rimbalzato più volte prima di colpirlo. C’è perfino un sito web, workstennisusa.com, dove hanno scritto tutti i fatti sbagliati, solo per difenderla. La mia amica Sofia Arvidsson, ex numero 29 al mondo, ha assistito e visto tutto, ha scritto sul suo sito web che ha dedicato la sua vittoria a me, proprio perché mi hanno privato di questo match.”

“Non sono troppo arrabbiata, ma solo scioccata e confusa, perché tutto ciò non è giusto. Non posso credere l’abbiano davvero fatto. E ci sono anche persone che mi raggiungono qui nel club e mi dicono che avevo ragione, chiunque. Ma cosa posso fare ora? Me ne vado senza punti, senza montepremi, e devo pagare anche una multa. Scriverò certamente all’ITF e farò del mio meglio per farmi ascoltare.”

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