Diario di Bordo Lemon Bowl Higher 2016 (4)

Hynek Fruhvirtov
In foto Hynek Fruhvirtov, coach e padre di Brenda e Linda Fruhvirtova
dal Lemon Bowl (Roma)Luca Fiorino (@LucaFiorino24)

Giornata di pioggia su Roma e dintorni. Verrebbe spontaneo pensare che il primo gesto della settimana per addetti ai lavori, giocatori ed appassionati sia quello dell’ombrello. Probabilmente sì, ma niente paura. Chi conosce il direttore del torneo e lo staff che lo affianca, saprà bene che non sono di certo due gocce d’acqua a fermare la manifestazione. Non lo è mai stato in passato e non lo è stato neanche oggi.

Tralascio per la prima volta le mie battute iniziali su orari della sveglia e colazioni, onde evitare di ammorbarvi più del solito. Oramai avrete capito che mi fornisco dalla Pavesi e che utilizzo apparecchi elettronici Apple. No, non ostento ricchezza, semplicemente vengo pagato per fare pubblicità. Non ci credete? Vi lascio il beneficio del dubbio.

Il programma è partito come di consueto alle ore 9:00, con i vari incontri suddivisi tra l’erba sintetica sotto al pallone del New Penta 2000 e il GreenSet del Palocco, perlomeno fino a quando la pioggia non avrebbe dato finalmente tregua. Parcheggio la mia auto, mi riparo dal vento e dall’acqua con uno scaldacollo ed un cappello tanto brutto quanto caldo in stile Dustin Brown, e mio avvio verso la postazione di lavoro per posare l’attrezzatura e salutare Paolo Verna. Provvedo ad appendere in bacheca i vari fogli della rassegna stampa mentre nel frattempo, in attesa dell’arrivo di Alessandro Nizegorodcew, do un’occhiata fugace ai primi incontri del mattino.

Al coperto si stanno giocando due match che destano la mia curiosità: Nadin Barbarossa opposta a Giulia Santopadre e, sul campo attiguo, Anna Demirtzi contro Francesca Gandolfi. Per ciò che concerne il primo match sono sfortunato, non appena metto piede nel pallone scorgo le due già ai saluti. Da quel poco che ho visto, ma più che altro sentito dire nei giorni passati, la vincitrice del quarto di finale, la tennista dello Janus Tc di Fabriano (AN), possiede un diritto molto potente e penetrante ma sinceramente non mi voglio sbilanciare più di tanto. Preferisco sempre constatare ed esprimere giudizi vedendo coi miei occhi anche se mi fido ciecamente della mia fonte. Domani per le semifinali sarò in prima fila, promesso. Nel secondo match sopra menzionato sono riuscito a vedere qualcosa in più di una semplice stretta di mano. La giovane cipriota classe 2007 di cui vi ho parlato ieri conferma quanto di buono fatto intravede fino ad oggi: ottimo timing sulla palla, giusta cattiveria e quell’educazione che non guasta mai. Nonostante si stesse preparando a servire, non appena mi ha visto entrare, non ha esitato a salutarmi con un timido “Hi!” corredato da un sorriso a 26 denti (quelli mancanti devono essere in possesso della fatina, suppongo). Il punteggio è stato piuttosto netto: 6-2 6-1 senza troppe discussioni e partita che si preannuncia molto interessante domani contro Nadin.

Il tempo di un caffé rapido che Giorgio Gatto e Lorenzo Angelini sono già pronti a scendere in campo. Che dire di questo match? Partita sublime sia sotto l’aspetto tecnico che della correttezza. Giorgio è un ottimo giocatore, solido da fondocampo ma anche propositivo nei pressi della rete. Francamente mi ha stupito nonostante non fosse la prima volta che lo guardassi in quanto ha dimostrato ampiamente di essere un tennista “navigato” ed “esperto” per tornei di questa caratura. Il suo avversario del Tennis Villa Carpena non è stato da meno quanto a spettacolo offerto: bel rovescio ad una mano, grandissima mobilità e un diritto eccezionale. Peccato perché qualche cm e kg in più l’avrebbe aiutato nell’esecuzione del rovescio ma sono sicuro che non appena crescerà di statura diverrà un colpo sicuramente più incisivo e redditizio. Ad oggi, da quel lato, soffre ancora un po’, soprattutto se aggredito. Nonostante ciò ribadisco che si muove benissimo e, come detto pocanzi, che ha in dote un gran diritto ma soprattutto una qualità rara a quest’età: ha la sportività che gli scorre nelle vene, pensate che si è corretto su una palla che lui stesso aveva chiamato out quando in realtà era buona senza che nessuno gli avesse detto nulla (giocando indoor il segno della palla non si sarebbe visto). Il tutto senza dimenticare l’atteggiamento e gli applausi rivolti al suo avversario dopo i tanti scambi di gran livello giocati, un vero e proprio ragazzo d’oro. La vittoria alla fine è andata a Gatto, dello Junior Palocco, per 6-1 7-5. Sono curioso di sapere le impressioni del maestro, Alessandro Galli, a fine gara.

Alessandro GalliIl livello medio è di gran lunga più elevato rispetto allo scorso anno – spiega Alessandro – soprattutto nelle categorie under 10 e 12. Il Lemon Bowl è un torneo molto importante, che permette ai ragazzi di crescere e maturare. Giorgio ha vinto un bel match, contro un avversario con cui aveva vinto ma sofferto due settimane fa a Bari”.

Contemporaneamente, sempre sul campo vicino, non ho potuto fare a meno di ammirare il successo per 6-1 6-0 di Sebastiano Cocola su Dario Matteucci. Il giovane under 10 del Siracusa Tc mi ha favorevolmente sorpreso per continuità di rendimento, regolarità ed acume tattico. Scelte quasi mai sbagliate ed ottimo atteggiamento in campo.

È giunto il momento della strafavorita del torneo della categoria under 12 femminile: Linda Fruhvirtova affronta Veronica Sirci, della Tennis Training Foligno. L’italiana parte contratta, probabilmente anche un po’ timorosa vista la forza e la nomea della sua avversaria tanto da commettere diversi gratuiti. Oggi la ceca gioca decisamente meglio rispetto a ieri ed il risultato ne è anche la testimonianza: 6-0 6-2 in suo favore. Incredibile la velocità di braccio e la potenza di pallache Linda riesce a sprigionare dalla racchetta, i miglioramenti da un anno a questa parte sembrano evidenti. Il padre, Hynek, conferma questo e molto altro ancora riguardo il torneo e la sorellina di Linda, la bravissima Brenda, vincitrice oggi per 6-0 6-0 su Victoria Zenato.

Linda è migliorata moltissimo nei colpi di inizio gioco e nella potenza. Differenze tra le mie figlie? Sono due mondi opposti, due personalità agli antipodi: Brenda è molto tecnica, pensa di più in campo e a livello mondiale, nella sua categoria, non ha eguali. Linda però è molto più motivata della sorella e gioca un tennis più rischioso. Devo dire che in doppio però si integrano benissimo. Il Lemon Bowl  – spiega – è un evento di grande livello. Rispetto allo scorso anno ho notato una elevata qualità nelle giocatrici italiane, sono davvero forti. È difficile trovare tornei di questo livello nel mondo, utili per crescere e maturare. Auguro lunga vita al Lemon“.

La pioggia non ha la minima intenzione di cessare ma poco importa perché il meglio deve ancora venire. L’incontro tra Federico Scotuzzi e Pietro Augusto Lavoratori, valevole per la categoria under 12, è stato in assoluto il più bello ed emozionante della giornata. Federico, del Vavassori TT, è probabilmente il giocatore più bello che ho ammirato nel torneo, almeno ai miei occhi, poi si sa, i gusti sono soggettivi. Un talento naturale, una palla già pesante e colpi di una grazia ed una bellezza rara, sia col diritto (come viaggia la palla!) che col rovescio ad una mano (ma non erano in via d’estinzione?). Unico neo l’atteggiamento in campo, aspetto su cui, parlando a quattrocchi col papà, stanno lavorando. Il suo avversario, Pietro Augusto, è decisamente all’altezza, seppur con uno stile totalmente diverso: molto intelligente tatticamente, è un giocatore regolare, solido e rapido di piedi. L’incontro è un’altalena di emozioni dominata dalla tensione: 6-1 6-7 7-6 il risultato in favore di Scotuzzi.

Sull’altro campo convincente prestazione di Niccolò Ciavarella ai danni Matteo Santopadre. Poche storie così come testimonia il punteggio, seppur troppo severo, con il primo che ha impressionato per fisicità e costanza di rendimento ed il secondo per varietà di gioco ed un mancino comunque pericoloso.

Starete sicuramente pensando: ma dell’under 8 non si vede neanche un incontro questo pseudo addetto stampa? Avete ragione e chiedo venia. L’occhio mi è caduto sul match tra Raffaele Ciurnelli e Gioele Cerelli. Il “piccolo” umbro del circolo del Giotto Ct (Arezzo) in realtà pare avere quantomeno 10 anni considerata l’altezza. Vedendo poi il padre, Luca Ciurnelli, capisco il perché. Ciurnelli possiede un bel movimento del servizio ed è piuttosto gradevole da vedere. L’intervista per sapere qualcosina in più mi pare d’obbligo.

Ha iniziato a giocare quando aveva 4 anni. Da un anno e mezzo circa ci siamo affidati al Giotto Ct e debbo dire che siamo molto contenti, ci troviamo molto bene. I maestri sono bravi e seguono assiduamente tutti i ragazzi. Il rapporto con mio figlio? Gioco spesso con Raffaele senza intervenire  però sugli aspetti tecnici, voglio motivarlo e farlo divertire, questa è la cosa che più conta a quest’età. Spesso si apprende più dalle sconfitte che non dalle vittorie e vorrei vivamente che crescesse con i sani valori dello sport. Mi piacerebbe che Raffaele continui su questa strada e che diventi un tennista completo, in grado di variare e saper fare un po’ tutto in modo da trovare sempre le giuste contromisure“.

È arrivata l’ora del pranzo. Un bel piatto di fettuccine ai funghi porcini mi aspetta, un pasto da consumare in compagnia del Nize, Maurizio e Virginia tra risate e commenti vari. Un caffè e via, si riparte.

Famiglia BerrettiniIl tempo è migliorato, si può riprendere e giocare all’aperto. Nel frattempo mi accorgo con colpevole ritardo che a vedere Matteo Santopadre erano arrivati il papà ed i fratelli Berrettini, Jacopo vincitore under 10 e Matteo, attualmente numero 525 della classifica mondiale e semifinalista in più edizioni passate al Lemon Bowl. Scambio due chiacchiere con entrambi ma mi focalizzo maggiormente sul più grande per ripercorrere i suoi trascorsi qui e i programmi futuri in vista del 2016.

Mi fa sempre piacere tornare al Lemon, salutare il direttore Paolo Verna e tutti i ragazzi dello staff – spiega il diciannovenne romano -. Ho bellissimi ricordi legati a questo torneo, dove ho raggiunto ben tre volte la semifinale. Ho dato un’occhiata ai match e, sinceramente, non ricordo se anche io tirassi così forte a quell’età. Sono rimasto davvero impressionato. Il mio 2016? Dopo una lunga preparazione, che terminerà a inizio febbraio, inizierò probabilmente dal challenger di Bergamo, sperando in una grande annata“.

In tutto ciò mi appunto quanto possibile, faccio le riprese per il video del Lemon Bowl e, tra una battuta e l’altra, mi divido il lavoro con il capo. Sul campo 1 è sceso in campo Fadi Bidan opposto ad Andreas Timini in un incontro tutto estero. La mia attenzione però è anche rivolta sul campo 4 dove contemporaneamente Daniele Rapagnetta affronta il piccolo Rajeev Ram, Dilan Wasantha. Muovendomi a destra e sinistra senza un attimo di pace cerco di dare il giusto spazio ad entrambi i match anche se, ad onor del vero, quest’ultimo incontro cattura maggiormente le mie attenzioni. Il giovane ragazzo dell’Empire gioca benissimo, mostrando grande intelligenza, solidità e fluidità dei colpi. L’inglese parte male: giocare di ritmo contro Daniele non è esattamente una scelta saggia, anzi. Dopo un primo set dominato da Rapagnetta col punteggio di 6-2 ed un parziale di 3-0 nel secondo, è il britannico a salire in cattedra capendo forse troppo tardi di dover variare maggiormente il gioco con qualche back o strettino in più. La rimonta si completa, Rapagnetta manca in tre occasioni il matchpoint sino all’epilogo finale che vede l’azzurro trionfare per la felicità dei familiari a bordo campo. Non semplice il lavoro dei giudici arbitri chiamati più volte dai due ragazzi per situazioni quasi al limite. Mi complimento a fine match sia con Daniele che con Dilan, uscito in lacrime dal campo. Mi piange il cuore, nel corso del torneo l’ho portato dentro e non posso fare a meno di sussurragli questa frase: “There’s not defeat in the hearts of those who fight”. Non sono l’unico a consolarlo, anche mamme e bambine non si tirano indietro ma pure lo stesso Daniele si dimostra un caro ragazzo e la foto dei due a fine match ne è la testimonianza.

Ora posso dirlo senza fronzoli, ad ogni punto dell’inglese dicevo quella che oramai è la battuta che più mi identifica: “Che giocatore!”

Il primo set tra Fadi ed Andreas è lunghissimo, il livello è buono ma non tanto quanto ci si aspetterebbe: 7-6 6-2 per il giovane siriano e bellissima stretta di mano ed abbraccio finale tra i due ragazzi, con tanto di complimenti tra i due coach. Belle scene che vorremmo rivedere più spesso.

È buio ma le partite ancora non sono terminate. Giusto il tempo di vedere l’ultimo veloce set di un super Daniele Minighini su Niccolò Dessì per ribadire quanto detto ieri: ottima meccanica del servizio del giocatore dell’Eur Sc e ottimo diritto. Il sottoscritto apprezza e anche tanto i giocatori propositivi come Daniele e il fatto che spesso stacchi la mano quando giochi il rovescio. Mi rammarico di aver visto poco o nulla del match di Enrico Baldisserri contro Silvio Mencaglia, anche perché nel pomeriggio mi ero soffermato e non poco a parlare col papà. Ci sarà modo domani di rifarmi e di godermi, spero, quasi tutti i match. Torno alla macchina e faccio ritorno a casa. Mi aspettano pollo e patate ma soprattutto il mio piccolo grande Coman che non vedo da 4 giorni e che ormai cito sempre, quasi a caso, nei miei diari.

Lo spettacolo al New Penta 2000 è assicurato. Appuntamento a domani con le semifinali a partire dalle ore 10:30.

Ragazzi, che torneo il Lemon Bowl…

 
 

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