Lemon Bowl Babolat: Gli Oscar 2014


(Matilde Paoletti)

di Alessandro Nizegorodcew

Il Lemon Bowl Babolat 2014 si è concluso con le consuete finali del 6 gennaio. Tanti i giovani che si sono messi in luce, in particolare nelle categorie under 10 e under 12. Come ogni anno Spazio Tennis premia i migliori talenti della manifestazione con gli “Oscar del Lemon Bowl”. Premessa importante: non sono stati presi in considerazione under 14 e under 16, che hanno giocato la maggior parte dei match lontano dal New Penta 2000, sede centrale del torneo. Alcuni giovani ragazzi, inoltre, di sicuro interesse, non sono stati citati perché non visionati con continuità.

Servizio: Samuel Vincent Ruggeri. Il giovane lombardo ha messo in mostra un tennis brillante, dotato di un ottimo diritto e di un servizio dal movimento preossoché impeccabile. Troppo spesso “Samu” è bloccato dalla tensione e dal nervosismo, ma le potenzialità sono enormi. Se migliorerà sotto il profilo caratteriale sentiremo parlare di lui in futuro.

Diritto: Fausto Tabacco. Il siciliano, campione italiano under 11 e vincitore al Lemon Bowl, possiede un diritto che per potenza, profondità e top spin potrebbe mettere in difficoltà tranquillamente anche avversari di 1-2 anni più grandi. Il suo tennis solido, condito da un’ottima varietà di colpi, ha nel diritto la ciliegina sulla torta. Citazione per Samuel Vincent Ruggeri, che quando lascia andare il diritto (troppo di rado nei giorni capitolini) fa i buchi per terra…

Diritto a Sventaglio e Anomalo: Federica Sacco. La campionessa italiana under 11, che si allena a Napoli col maestro Lino Sorrentino, ha palesato un diritto di pregevole fattura e potenza. Lo gioca bene sia inside-in che inside-out. Una piccola “delpotrina” da far crescere con attenzione a tutti i dettagli. Da migliorare il servizio e il gioco di volo. Molto buono anche il rovescio bimane

Rovescio Bimane: Liza Krokhina. La piccola russa, nonostante sia under 10, ha messo in mostra un rovescio già “vero”. Entrambi i fondamentali sono molto buoni, ma vederla colpire di rovescio è un vero spettacolo. Sembra una piccola professionista in miniatura. Citazione anche per Federica Sacco e Matilde Paoletti.

Rovescio ad una mano: Lorenzo Musetti. Il talentosissimo Musetti sa giocare in maniera impeccabile sia il rovescio ad una mano coperto che il back spin. Caratteristica ancor più rilevante è la grande capacità di saper passare dall’uno all’altro all’interno dello stesso scambio senza particolari problemi. Problemi che invece arrivano, come se piovesse, per gli avversari.

Piedi più veloci: Matilde Paoletti. La piccola umbra, che ha sfiorata la finale nell’under 12 nonostante fosse di un anno più piccola delle sue più forti avversarie, ha impressionato per rapidità di piedi e capacità di intuire la direzione del colpo avversario. Matilde capisce prima dove andare e lo fa con grande rapidità, due dettagli più che rilevanti nel tennis moderno. Citazione d’obbligo anche per Liza Krokhina e per Helene Pellicano.

Completezza Tecnica: Helene Pellicano. La giovano maltese, che si allena alla Bob Brett Tennis Academy, sa fare praticamente tutto. Fondamentali equilibrati, con il diritto probabilmente più incisivo, capacità di verticalizzare, piedi rapidissimi. Quando, con gli anni, arriverà anche la potenza, ne sentiremo sicuramente parlare. Molto buono anche il repertorio della finalista Emma Valletta, giocatrice dalle potenzialità notevoli.

Gioco di volo: Vittoria Modesti. Un piacere per gli occhi vedere questa piccola bolognese buttarsi avanti un punto su due alla ricerca della volée vincente. Nel match perso nettamente contro la Pellicano abbiamo contato più di 10 serve and volley e tante altre discese a rete. Volée giocate tecnicamente molto bene. Deve crescere da tanti punti di vista, ma è un segnale del cambiamento (in meglio) del tennis femminile. Citazione “voltante” anche per Lorenzo Musetti, ragazzo dal tocco magico.

Maturità: Matilde Paoletti. L’umbra ha dimostrata una capacità di concentrazione, umiltà, tecnica, tattica, da far invidia a giocatori già presenti nel circuito. Non si è scomposta quasi mai, anche in situazioni di punti contestati o mal giudicati dagli arbitri.

Atteggiamento in campo: Alberto Sanna. Tecnicamente completo, il sardo ha però impressionato per l’atteggiamento in campo, al limite (in positivo) del professionismo. “Sembra quasi uno straniero” – hanno sentenziato i tanti spettatori presenti al New Penta 2000.

Tattica: Alberto Sanna. Doppio Oscar per Alberto Sanna. In una delle partità più intense del torneo, nonostante il punteggio piuttosto netto di 6-3 6-3. Sanna ha palesato contro il bravissimo Peter Buldorini innate capacità tattiche. Sa scegliere quando tirare e quando difendere, quando far correre l’avversario in avanti e quando invece “remare” per necessità. Citazione per Riccardo Trione, che nei quarti dell’under 12 ha giocato piuttosto male contro Pieri (altro ragazzo molto interessante), ma che come ogni anno dimostra di avere una visione del gioco da far invidia a molti colleghi. Bravissimo anche Nicolò Tresoldi di Gubbio, figlio dell’ex calcaitore Emanuele. Bravissimo anche il campione under 12 Fausto Tabacco, maestro di tattica, strategia e solidità.

Personalità: Matilde Ercoli. Facciamo un’eccezione, citando la vincitrice del torneo femminile under 8. Matilde, figlia dell’ex giocatore (e vincitore del Lemon nel 1986) Francesco Ercoli, ha messo in campo grande personalità e allo stesso tempo un perenne sorriso. Dovrebbero imparare in tanti da lei.

Tocco: Daniele Minighini. Palle corte, pallonetti, diritti vincenti e volée impeccabili. Il tennis del romano (cresciuto dal papà maestro Cristiano) è un vero e proprio spettacolo. Impossibile, anche in quest caso, non citare Lorenzo Musetti.

Oscar Futuribilità. Matilde Paoletti e Lorenzo Musetti. Il premio più discusso e discutibile. Ognuno può avere, giustamente, una diversa visione delle cose. Il nostro oscar va a Matilde Paoletti e Lorenzo Musetti. Citazioni anche per Samuel Vincent Ruggeri e Daniele Minighini.

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