Martina Trevisan, la personalità..

Martina Trevisan
(Martina Trevisan – Foto Nizegorodcew)

di Roberto Commentucci

Buongiorno signor Bottone (giudice arbitro dell’ITF 10.000 Roma Real ndr.), quando gioca la Trevisan?” Vincenzo Bottone non fa in tempo a rispondere. Dietro di lui, una ragazzina con uno spiccato accento toscano, capelli neri e aria furbetta, anticipa l’anziano ufficiale di gara:
Gioho tra una mezz’ora, sul hampo 2.. Ma te hi sei?.“. E mi fissa di sotto in su, con due occhioni scuri, grandi e intelligenti.

Alla faccia della timidezza…

L’episodio è importante perché mette in luce la principale caratteristica dell’azzurra: la personalità, la fiducia nei propri mezzi. Martina, sorella di Matteo, ex numero 1 juniores, nata il 3 novembre 1993, è forse la nostra giovane più promettente. Due semifinali a livello professionistico a nemmeno 16 anni non le aveva mai centrate nessuna atleta, prima di lei, nella storia del nostro tennis.

Oggi nel primo turno del tabellone di qualificazione la abbiamo vista battere un’altra azzurrina, la sua coetanea Chiara Mendo, di pochi mesi più anziana, una padovana che vanta già una classifica nazionale di 2.8 e che gioca un ottimo tennis. Le due ragazze hanno dato vita ad un match divertente, e hanno espresso un livello di gioco nettamente superiore a quello fatto vedere negli altri incontri del tabellone di qualificazione della manifestazione romana.

Vediamo che tipo di giocatrice è la promessa toscana.

Martina è alta poco più di 1,60, ma è fisicamente ancora molto acerba, ben lungi dal completare lo sviluppo fisico: non ha ancora potuto lavorare duro con i pesi. Mancina, baricentro basso, gambe potenti, ha una straordinaria rapidità di piedi, una eccellente tecnica di spostamento e appoggi perfetti, solidissimi. Copre il campo in modo magnifico, come una giocatrice fatta, ed è molto coordinata anche nei recuperi. Ma la fase difensiva l’azzurrina la frequenta poco. Un servizio già penetrante e i suoi due notevoli fondamentali, che gioca sempre in spinta, la portano in genere a comandare lo scambio.

Il diritto è giocato con una apertura molto ampia, ma Martina ha una eccezionale rapidità di braccio ed un gran tempo sulla palla, che le consentono di impattare sempre ben avanti al corpo anche palle molto veloci. Gli appoggi solidissimi,il lavoro del bacino e una imperiosa torsione del busto conferiscono al colpo una grande penetrazione. Le traiettorie preferite sono lo sventaglio dall’angolo destro e il lungolinea, che Martina gioca benissimo sia dall’angolo sinistro, sia inside-in. Si tratta di un colpo piuttosto piatto, non particolarmente carico di rotazione, con la palla che esce rapidissima dalla racchetta. L’azzurrina riesce ad imprimere grande potenza anche a palle senza particolare peso. Un colpo che sul veloce può diventare davvero letale.

Il rovescio bimane è quasi altrettanto buono. Martina lo gioca benissimo in risposta, in avanzamento, e trova con grande disinvoltura vincenti sia in lungolinea,sia in cross,anche perché sa mascherare molto bene la traiettoria con un buonissimo uso del polso. In generale, se colpisce ad altezza anca, è molto incisiva, mentre ha ancora qualche difficoltà sulle traiettorie alte.

Il servizio è un colpo già buono, nonostante la statura non elevata e lo sviluppo fisico incompleto. Martina parte con la racchetta all’altezza della testa, per poi accelerare molto rapidamente il mulinello, sincornizzando adeguatamente l’azione del braccio con la spinta delle gambe. Per ora è efficace soprattutto il classico slice mancino, con cui ottiene già alcuni vincenti, ma anche il kick è discreto. La soluzione piatta ovviamente la utilizza raramente, per ora. La seconda di servizio è un po’ altalentante: Martina a tratti serve già delle ottime seconde, rapide e cariche di rotazione, ma a volte perde un po’ in fluidità e commette qualche doppio fallo (ci ha spiegato dopo il match che si trattava del suo primo incontro all’aperto della stagione, e c’era parecchio vento). E’ un colpo che beneficierà tantissimo di qualche centimetro in più di statura e di qualche chilo di muscoli sulla parte superiore del corpo. In prospettiva, può diventare un punto di forza.

Al volo Martina si è vista poco. L’impostazione della voleè di diritto è comunque ottima, giocata con una buona presa continental e gesto corretto, mentre la voleè di rovescio,impugnata bimane è parsa meno sicura, così come lo smash.

Anche sul piano tattico,la ragazza già convince. Evita di sparacchiare a vanvera, sa giocare carico in difesa e aspettare la palla giusta per tirare il vincente. La rapidità di piedi e di braccio le consente di colpire con grande anticipo da ambo i lati, e la toscana cerca costatemente di guadagnare campo. Anche sul piano caratteriale è piaciuta. La sua avversaria aveva iniziato benissimo, Martina si è trovata sotto 0 a 3 ma non ha fatto una piega. Si è sciolta, ha trovato la misura dei colpi e ha messo assieme un parziale di 6 giochi consecutivi, per poi dominare con agio anche la seconda frazione. Ottimo approccio agonistico.

Insomma: tanta roba ragazzi, e roba buona!

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