Eleonora Molinaro e l’esordio in Fed Cup

Eleonora Molinaro
di Paolo Angella

Tra le varie novità che ha portato lo scorso week end di Fed Cup segnaliamo anche il debutto nella competizione a squadre della giovane lussemburghese Eleonora Molinaro, 14enne di grandi speranze, di origini italiane.

Non è un record assoluto, perché la tennista più giovane che abbia mai partecipato alla Fed Cup è la greca Denise Panagopoulou che giocò a soli 12 anni e 360 giorni nel match contro il Portogallo della Federation Cup nel 1977. Tale record è peraltro oggi impossibile da battere in quanto il regolamento attuale impedisce l’iscrizione alle tenniste sotto i 14 anni di età.

Eleonora è nata il 4 settembre 2000, quindi ha compiuto i 14 anni da poco più di cinque mesi ed è comunque una delle più giovani ad aver mai giocato la Fed Cup. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più di questa giovane promessa del tennis.

Eleonora MolinaroEleonora, hai appena avuto l’onore di giocare la Fed Cup per il tuo Paese. Raccontaci la tua esperienza
A gennaio ho ricevuto la notizia di essere stata inserita nella lista provvisoria per la squadra che avrebbe difeso i colori del Lussemburgo per la Fed Cup 2015 a Tallinn in Estonia. La mia prima reazione è stata di incredulità. Mi sembrava di essere in una favola. Ma in realtà era solo il risultato del mio duro allenamento nel corso degli ultimi tre anni e la fiducia che la Federazione ha riposto nei giovani tennisti. In quel momento ero davvero orgogliosa, ma l’apoteosi è stata quando è arrivata la notizia della convocazione alla fine di gennaio. Così, il 1 febbraio tutta la squadra è partita in direzione di Tallinn, in Estonia, per i match di Fed Cup. Il sogno è diventato realtà. In quel preciso momento è iniziata una nuova fase della mia carriera tennistica. Sappiamo tutti che il tennis è uno sport individuale, ma la convocazione per il Team della propria nazione è una gioia immensa. In quel momento non si sta solo giocando per se stessi, ma per una squadra nazionale anzi, di più, per tutto il Paese.

Quale è stato il momento più emozionante di queste giornate in Fed Cup ?
Alla vigilia della prima giornata di gare il nostro capitano mi ha comunicato la notizia che avrei avuto la possibilità di giocare la prima partita contro la Slovenia. Questo è stato per me un momento emozionante perché giocando questa partita sono diventata con 14 anni e 153 giorni la più giovane giocatrice di Fed Cup per il Lussemburgo. La mia partita è stata buona, ma ho perso contro una tennista 234esima nel ranking WTA. Il capitano mi ha dato ancora fiducia e anche nella seconda partita ho avuto la possibilità di mostrare il mio talento. E finalmente contro l’Irlanda ho vinto la mia prima gara a questo livello. Per me è stato il momento più bello della mia giovane carriera.

Parlaci un po’ di te. Quando hai iniziato a giocare a tennis? Dove vivi? Dove ti alleni?
Io vivo tra il Lussemburgo e Cannes, in Francia. Ho iniziato a giocare a tennis all’età di cinque anni, prendendo lezioni un’ora alla settimana. All’età di sette anni ho cambiato il club per entrare nel TC Arquebusiers che è tuttora il mio tennis club. Mi alleno con lo stesso coach da sette anni, Jordane Doble, che è stato un discreto tennista del circuito ATP. Negli ultimi due anni, mi alleno anche presso la rinomata ISP Tennis Academy (ora Mouratoglou Tennis Academy) nei pressi di Nizza in Francia.

Parliamo del tuo gioco: colpo che ti riesce meglio e quello su cui sai di dover lavorare ancora
Io sono una tennista che gioca un tennis aggressivo e mi piace andare spesso a rete. Per la mia età ho un buon servizio, ma il mio colpo preferito è il rovescio bimane che io gioco spesso con gli occhi chiusi. Il colpo su cui stiamo lavorando molto in questo momento è il dritto. Ho una buona forma fisica che mi permette di giocare anche partite lunghe e faticose.

C’è qualcuno nel mondo del tennis a cui ti ispiri?
Sicuramente Rafa Nadal, perché non si arrende mai, proprio come me.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi nel mondo del tennis?
Quest’anno i miei obiettivi sono allenarsi duramente per giocare molti ITF Juniores per poi passare agli ITF Pro e fare sempre più esperienza. Per il futuro è certo che voglio entrare nella classifica WTA il più presto possibile.

Eleonora MolinaroIl tuo nome è di chiare origini italiane. Ci parli del lato “italiano” della tua famiglia?
Sì l’origine del mio nome è italiano. Mio nonno è emigrato all’età di diciassette anni dall’Italia verso Lussemburgo dove si sposò ed ebbe quattro figli, uno di loro è mio padre. Siamo originari della provincia di Udine. Andiamo spesso in Italia per vedere i nostri parenti, ma ho anche fatto molti tornei in Italia, a Roma, Montecatini, Crema e Foligno. Noi amiamo il vostro paese e la vostra lingua che sto cercando di imparare.

La vita del tennista è molto diversa da quella di tanti tuoi coetanei. Ti manca qualcosa di quello che fanno i ragazzi della tua età?
Il tennis è uno sport molto duro e se qualcuno dice che non gli manca per niente quello che possono fare i propri coetanei (ballare, andare al cinema, fare shopping con gli amici, ecc …) non dice la verità. Manca e parecchio tutto questo. Ma io ho fatto la scelta di giocare a tennis per diventare una professionista e sono consapevole degli sforzi che faccio e che dovrò fare. Ci si allena duramente tutti i giorni per almeno 4 ore e poi c’è anche lo studio, alla fine delle giornata a volte sono davvero stremata.

Hai citato lo studio. Quanto è duro conciliarlo con gli allenamenti e i tornei?
Per me è molto importante praticare il tennis continuando a studiare. Il mio prossimo obiettivo è andare negli gli Stati Uniti a studiare e quindi giocare per i Tennis Team Universitari.

Infine vorresti ringraziare qualcuno che ti aiutato in questi anni.
Posso solo dire grazie ai miei genitori che mi hanno dato l’opportunità di vivere senza pressione il mio sogno di diventare una giocatrice di tennis professionista. Altri ringraziamenti vanno al mio Club Tennis Club Arquebusiers con il direttore sportivo Claudine Schaul (che è stata anche numero 41 del ranking WTA), il mio allenatore Jordane Doble, la Federazione Tennis Lussemburgo e ovviamente tutte le persone che mi sostengono. Spero di averne anche in Italia.

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