De Minaur: “A volte sono troppo duro con me stesso, lavoro per migliorare mentalmente”

Luca Innocenti
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Alex de Minaur - Foto Adelchi Fioriti

A pochi giorni dall’inizio della stagione tennistica 2026 Alex de Minaur si è confidato a Esquire Australia parlando soprattutto degli aspetti che esulano dal gioco vero e proprio. Si è soffermato su mentalità corretta, approccio alle sconfitte e rapporto con gli haters.

Crescere mentalmente

L’australiano è da tempo tra i migliori 10 giocatori al mondo, in quel gruppo alla ricerca del tassello mancante per competere con Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Nel corso dell’intervista ha parlato di quanto sia alto il livello: “Si raggiunge un livello in cui ciascuno sa giocare a tennis, ognuno è super professionale e gioca davvero bene. Quindi bisogna cercare anche il più piccolo margine che possa fare la differenza”. Ha proseguito soffermandosi proprio sulle difficoltà di innalzare ulteriormente il proprio livello: “Più ti avvicini al top e più questi margini si assottigliano. Devi sempre trovare un modo di migliorare, ma è molto più complesso di quanto si possa immaginare”.

L’attuale numero 7 ATP ha spostato il focus sull’aspetto mentale: “La maggior parte di ciò che sto cercando di migliorare è mentale. Devo raggiungere un punto in cui credo in me stesso allo stesso modo in cui ci crede il mio team”. De Minaur ha anche ammesso che talvolta è troppo cattivo nei suoi stessi confronti: “A volte sono troppo duro con me stesso, non mi do abbastanza fiducia. Devo realizzare che sì, sono capace di fare cose speciali per questo sport. Sta solo a me dimostrarlo”.

Un’autoanalisi molto critica e lucida che è proseguita parlando del metodo per raggiungere l’obbiettivo di crescita mentale: “La mia mentalità è: progressi e miglioramenti non arriveranno senza duro lavoro. È vero che, pur facendo tutto corretto, i risultati potrebbero non arrivare, ma ci sono molte più chances di successo lavorando davvero duramente”.

Mettere haters e sconfitte nella giusta prospettiva

In un passaggio successivo il nativo di Sydney ha parlato anche delle sconfitte: “Riprendermi da certe sconfitte mi costava moltissimo nel passato. Non sono mai stato un buon perdente, ma ho imparato che si giocano migliaia di partite nella carriera. Ogni settimana c’è una sfida nuova. Si tratta di avere una memoria da pesce rosso!”. L’abilità di dimenticare in fretta per non portarsi dietro le scorie delle sconfitte è la stessa che il classe ’99 adotta nei confronti degli haters: “Ognuno ha la propria opinione. Io lo uso a mio vantaggio: se le persone hanno un’opinione negativa su di me, io la trasformo in carburante per dimostrare che si sbagliano”.

De Minaur ha concluso l’intervista parlando dei prossimi Australian Open, torneo in cui vuole ben figurare davanti alla sua Nazione: “Non è un segreto che è il posto in cui voglio giocare meglio – dice senza nascondersi – voglio performare bene davanti alla mia gente”.

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