Diario di Bordo dalla Stanley Cup

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(Gianmarco Moroni – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew (inviato al Tennis Club Parioli)

Arrivo al TC Parioli intorno alle 10 e incontro, nel prato del parcheggio, il papà di Giulia Turconi (che avevo conosciuto il giorno precedente) che mi dice di sbrigarmi a raggiungere il campo di Alessia D’Auria perché è nella classica giornata “no” e non è mai entrata in partita. Giungo al campo 7 troppo tardi, con Alessia sconfitta 60 61 dalla non entusiasmante bielorussa Yedzelkina. Non disturbo Max nel momento post match, visto che sta parlando fitto fitto con la figlia. Ma avremo sicuramente modo di scambiare due battute sul match più avanti.

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(Umberto Rianna osserva i “suoi” ragazzi)

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(Stefano Valenti e Uros Vico – Foto Nizegorodcew)

Sono tanti gli addetti ai lavori presenti sui campi del TC Parioli e tra questi vi sono evidentemente i due responsabili federali per l’under 14, ovvero Umberto Rianna e Rita Grande, così come il direttore del Centro Periferico del Lazio Massimo Valeri. Presenti anche Silvano Papi, l’ex professionista Uros Vico (al seguito del lombardo De Rossi), oltre a tutto l’entourage del Parioli (Magnelli, Meneschincheri, Pasquini), comprese le giocatrici Marina Shamayko (appena qualificatasi per le pre qualificazioni del Foro Italico) e l’infortunata Martina Di Giuseppe. Idolo incontrastato, che merita una menzione a parte: Stefano Valenti!

La prima giocatrice che mi trovo a visionare è Costanza Pera , che affronta la fortissima serba Nikolina Jovic, testa di serie numero 2. La partita, dal punto di vista tennistica, è equilibrata, anche se i punti importanti sono quasi tutti di marca slava. La Jovic tira forte, ma sa anche cambiare ritmo e ha un’ottima velocità che le permette di arrivare sempre bene sulla palla. Proprio le variazioni sembrano essere il tallone d’achille della Pera, che però palesa due fondamentali davvero buoni. Il numero degli errori forzati fa la differenza e la serba si impone 62 64. Molto bello comunque il secondo set, giocato bene da entrambe.

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(Costanza Pera – Foto Nizegorodcew)

Intanto arriva il prode Roberto Commentucci, immancabile nei tornei giovanili (così come in qualsiasi altro torneo). Incontriamo anche Fabio Della Vida, con il quale si parla per ore dei massimi sistemi del tennis in Italia… Tutto questo dando uno sguardo prima alla grintosissima Deborah Ginocchio, che vince 63 76 con la cipriota Knezevic (non credo sia parente del calciatore che tanti bei “ricordi” ha lasciato a Torino), quindi ad Alessandra Simonelli, che gioca un match molto generoso, seppur perdendo 62 67 61 con la testa di serie numero 4 Marija Curnic. La Simonelli ha un tempo sulla palla fantastico e, nonostante la sconfitta, mi è piaciuta tantissimo.

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(Alessandra Simonelli – Foto Nizegorodcew)

Ci spostiamo tutti e tre, in attesa di Rita Grande, a vedere il match di Martina Zerulo con la britannica Georgia Lawson. La pugliese, non nascondiamocelo, ha avuto un ottimo sorteggio rispetto a molte delle sue colleghe italiane. Nonostante questo parte male, sbagliando tantissimi diritti e colpendo troppo spesso la palla troppo indietro. I suoi colpi non fanno male e la Lawson rimane in partita sino al 5-5, prima di subire un parziale di 8 giochi ad 1. Martina, una volta sbloccatasi, lascia andare maggiormente il braccio, sentendo più fiducia, e colpendo la palla ben davanti al corpo. Fisicamente non sembra molto potenziata rispetto a qualche tempo fa. Il servizio è sempre un colpo bellissimo e i fondamentali, quando colpiti in anticipo, fanno malissimo. Da rivedere contro un’avversaria maggiormente temibile. Cosa che accadrà domani contro la francese Nina Boch, testa di serie numero 12 del main draw.

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(Martina Zerulo – Foto Nizegorodcew)

Giusto il tempo di fare un giro tra i campi per vedere la testa di serie numero 2 del tabellone maschile chiudere in tranquillità il
proprio match contro Federico Benedetti: sto parlando dell’estone Kenneth Raisma , che impressiona per la potenza, quanto per la completezza tecnica e la lucidità tattica. Non pare però un fenomeno, anche se il match non gli ha riservato particolari difficoltà. Raisma ha uno sguardo da giocatore vero. Uno spettatore si ferma e gli chiede: “Come è finita?” e lui senza alzare gli occhi “six zero, six zero…” Come a dire.. “Normale no? perché me lo chiedi?”

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(Kenneth Raisma – Foto Nizegorodcew)

Mi allontano dai miei momentanei compagni di viaggio Della Vida-Commentucci per seguire qualche scambio del match di Filippo Mora, lombardo classe 1998, opposto ad un portoghese che è almeno il doppio di lui: Thiago Cacao. Mora mi esalta e mi attanaglia allo stesso tempo. Il rovescio ad una mano è sublime, quasi “alla Gasquet” come suggerisce Commentucci (che quando sente nell’aria il profumo di un rovescio ad una mano accorre come un cane da tartufo… in realtà gli ho scritto un sms ed è arrivato, ma la storia del profumo del rovescio rende meglio in un “diario di bordo”), mentre il diritto è giocato con il braccio un po’ rigido e sinceramente non mi piace affatto. Mi riservo però la possibilità di rivederlo perché ho visionato solamente un set. Perderà 63 64. Il servizio devo dire che invece mi convince. Da un’altezza non certo “isneriana” tira fuori battute di un certo livello.

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(Filippo Mora – Foto Nizegorodcew)

Mi impressiona Wolfgang Olivier, francesino dall’aria furba e scaltra: sa fare praticamente tutto, compreso il serve and volley (con tanto di volley di buonissimo livello). Vince 61 61 con Bessire in carrozza. Sul campo accanto inizia la partita di Gianmarco Moroni e tutto il pubblico “pariolino” si riversa sul centrale per assistere al match. Moroni è migliorato molto fisicamente (anche se il lavoro da fare è ancora tanto) come ci conferma Valenti: “Ha lavorato tantissimo con Gianluca Pasquini e si vede…” mentre rimangono impressionanti le accelerazioni di diritto. Se l’avversario (Louis Tessa, un francese dal buon tennis) alza leggermente la palla, Moroni arriva e smasha di diritto. Un’altra categoria e sembra migliorato anche con il rovescio.

Io, Commentucci e Valenti guardiamo Moroni con un occhio al livescore. Tifiamo per Karin Knapp, che dopo 112 occasioni chiude il turno di qualificazione con la Duque Marino e si qualifica per il main draw dell’Estoril. Bene anche l’eroe Lorenzi e Roberta Vinci. E intanto Moroni tira comodini su comodini, frigoriferi su frigoriferi, catenate su catenate, strappando gli applausi del pubblico.

Me ne vado a casa adesso, c’è altro lavoro da fare. Vi lascio con due tre pillole. Ho visto un Giovanni Calvano cresciuto un po’ in altezza e molto potenziato fisicamente asfaltare il qualificato francese Benchetrit, qualche scambio del reatino Riccardo Balzerani, che si è imposto in due combattuti set sul russo Chelmodev 75 75 e qualche game di Samuele Ramazzotti, vincitore sull’altro russo Dubrivny. Il numero 1 del seeding, lo svizzero Marko Osmakcic, sembra un piccolo Marin Cilic (quindi non poi tanto piccolo, anzi!), la piccoletta Rosanna Maffei nonostante 20 centimetri di differenza in altezza e 50 km/h in potenza batte la Kochneva (che non si allena più da Floriano Salvoni) 26 75 64, vince la toscana Lucrezia Stefanini e anche Valentina Mariotto (Atti ma sei a Roma?). Domande? Sono qui per rispondervi… La sensazione generale: stiamo meglio nel maschile…

TABELLONE MASCHILE

TABELLONE FEMMINILE

 

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