da Pechino, Lorenzi Ercoli. “È bello essere di nuovo a un torneo dopo gli US Open. Il corpo è in buona forma. Ho preso del tempo libero dopo New York, ci stiamo preparando nel modo migliore. Il primo turno non è mai facile in un buon torneo. Spero di giocare nel migliore dei modi. Vediamo come va“. Jannik Sinner è apparso tranquillo, pacato, pronto a tornare con convinzione nel circuito ATP ripartendo dal ‘500’ di Pechino.
“Credo che ci siano tre superfici diverse, ed è sempre stato così – racconta in merito alle parole di Roger Federer sull’omologazione delle superfici -. I campi in cemento a volte sono simili tra loro, poi magari ce n’è qualcuno che cambia. Indian Wells è un torneo dove la palla salta molto alta. Poi più o meno ci sono situazioni simili di gioco. Non so se ci sarà un cambiamento o meno. Sento che stiamo facendo un buon lavoro“. Jannik si è quindi soffermato sugli accorgimenti tecnici in vista del finale di stagione. “Abbiamo riflettuto molto sul lavoro da fare e sto cambiando tante piccole cose. Il mio margine d’errore in questo torneo sarà più alto, ma sarà questione di tempo e vediamo quanto durerà questo processo. Ovviamente attendo la risposta del campo”.
Sinner è tornato quindi sulla stagione 2025. “La situazione di quest’anno non è stata facile, iniziando con l’Australia, poi la sospensione. Non ho giocato davvero tanti tornei quest’anno, questo è solo l’ottavo torneo. Abbiamo riflettuto molto sul lavoro, stiamo cambiando tante piccole cose. Il mio margine di errore è un po’ più alto però credo sia questione di tempo, vediamo quanto ci vorrà per questo nuovo processo. Vediamo quale sarà la risposta del campo. Sono davvero molto motivato. Vediamo come va a finire. Un passo avanti è sempre meglio di due passi indietro“.
In merito all’inserimento nel team del fisioterapista Resnicoff: “Alejandro è un fisio molto esperto, 15 anni più o meno nel mondo ATP. Lui ha una grande esperienza, se possiamo migliorare qualcosa per il mio corpo, sarà qui per aiutare. Ma ci vuole tempo. È una persona onesta, bella, ha una famiglia a casa“.
Quando gli si chiede se giocare e terminare la finale di Cincinnati senza problemi fisici avrebbe potuto cambiare le carte in tavola a New York, Sinner spiega: “Non posso rispondere a queste domande. Con i ‘se’ non si va lontano, però qualche informazione in più l’avremmo presa sicuramente. Non è che domani entro gioco serve and volley o solo slice di rovescio. Serve bilanciamento e qualche volta devo mettere qualcosina in più. In quelle due settimane non me la sentivo, anche se in finale sono andato un po’ più a rete. Per me sarà una chiave importante per il futuro. Ci sono più cose che dovevamo mettere di nuovo in riga e forse non siamo lì dove vorremmo. Ci stiamo lavorando. Vediamo dove finisco, dove andiamo”
Alcaraz si aspetta un Sinner ancora ancora più forte? “Le risposte arrivano solo in campo, non a parole. Però lavoro per essere un giocatore migliore. Provo a fare le cose in modo migliore. Se sarò un tennista migliore a Shanghai o un po’ dopo, lo vedremo. Ci serve un po’ di tempo per mettere le cose nel verso giusto. Stiamo lavorando in modo giusto ed equilibrato. Non voglio e non devo dimenticare la mia identità. Devo mettere qualcosina dentro. Vediamo cosa posso fare. Da Vienna poi può essere un altro discorso perché si gioca indoor. Sono contento di ritornare in campo e poi vediamo“.