Nick Kyrgios si racconta senza filtri ad Alexander Bublik in un’intervista pubblicata su YouTube. Il tennista australiano, oggi trentenne, ha svelato retroscena inediti della sua infanzia e del rapporto complicato con il tennis. “Da bambino ero molto grasso, in sovrappeso. Odiavo il tennis, amavo il basket e i videogiochi – la premessa di Kyrgios in avvio di podcast –. Mia madre vedeva che non uscivo mai, allora mi ha detto: ‘Ok, andiamo al campo da tennis vicino casa’. Mi ricordo che piangevo, non volevo giocare. Però ci ho preso subito la mano“.
Per sua stessa ammissione, Kyrgios riconosce che quella scelta, presa controvoglia, ha segnato il suo destino. Nonostante ciò ha pensato più volte di smettere: “Ho continuato solo grazie ai miei genitori: senza di loro non sarei qui. Ho pensato mille volte di mollare. A me piaceva il basket, ma non era così grosso in Australia come sport. Il tennis invece sì. I miei genitori hanno capito che era la strada giusta. Alla fine ho fatto bene: sono arrivato numero 1 junior al mondo, ho spuntato tante caselle”.
Sul piano motivazionale è interessante lo spunto lanciato da Bublik: “Mi rivedo molto in te, nel tuo tennis: siamo talentuosi, ma questa è anche una maledizione perché non dobbiamo allenarci duro come altri.” Kyrgios ha così svelato come abbia fatto a trovare le motivazioni in quel contesto: “Sentivo che potevo guadagnare bene e aiutare la mia famiglia: questa era una grande motivazione”.