Petrova su Sinner e Alcaraz: “Perderanno delle partite, ma domineranno per un po’ di tempo”

Francesco Petrucci
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Carlos Alcaraz + Jannik Sinner - Cincinnati 2025 - PSNEWZ_SIPA_IPA

Nadia Petrova, ex tennista russa ritiratasi nel 2017, attraverso un’intervista rilasciata al media russo “Championat”, si esprime riguardo la competitività attuale del tennis mondiale, così come dei talenti futuri che stanno pian piano emergendo e delle possibilità per i due punti cardine del tennis russo, Daniil Medvedev e Andrey Rublev, di tornare grandi, ma anche uno sguardo sull’ascesa della connazionale Mirra Andreeva.

“Ci sarà lotta, da qualche parte Sinner e Alcaraz perderanno delle partite, ma questi due domineranno ancora per un po’ di tempo, mantenendo le prime due posizioni. Come battere quei due? È difficile perché tengono un livello alto con una continuità che gli altri non hanno, questa è la loro differenza”, afferma Petrova sul duopolio Sinner-Alcaraz.

Nonostante affermi che quest’annata sia stata caratterizzata dal duopolio italo-spagnolo, l’ex numero tre del mondo non si allinea a coloro che parlano di una stagione noiosa: “Il 2025 al maschile monotono? Non sono affatto d’accordo. Anche se Carlos e Jannik hanno dominato i tornei più importanti e hanno prodotto un grande spettacolo, abbiamo giovani interessanti che si sono fatti conoscere”.

Proprio riguardo ai principali competitors dei primi due al mondo, ripone molte speranze nelle nuove leve, ma anche in qualcuno che è da più tempo nel tour:” Mensik, Fonseca, Draper, ma soprattutto Shelton, che ha migliorato molto il suo gioco e continuando così, con quel servizio, può diventare il terzo uomo dietro ai primi due. Non escluderei nemmeno de Minaur, la sua continuità verrà premiata, e Bublik, uno che quando gioca bene può battere tutti”.

Il movimento russo

Per Rublev e Medvedev, che guidano la batteria di tennisti russi, le difficoltà riscontrate negli ultimi tempi sono state evidenti, ma avranno la possibilità di rifarsi già a partire dai nuovi mesi dell’imminente 2026: “Per Rublev non è stato un anno facile, ma con Safin ha ritrovato il piacere di stare in campo e cade meno in quelle sfuriate che rasentano l’autolesionismo. Medvedev in Australia ha sempre giocato bene quindi mi aspetto che nel 2026 faccia un bel torneo. Ritengo sia stato bravo a cambiare la squadra, forse avrebbe dovuto farlo già alle prime battute d’arresto”.

Sul versante femminile Mirra Andreeva ha avuto un eccellente prima parte di stagione, mentre nella seconda un po’ sottotono, tenendo sempre ben a mente che ha solo diciott’anni: “Quest’anno ha vinto ma anche sofferto dei crolli emotivi, penso che sia legato all’età. Deve far fronte alle emozioni. Ma dirò in sua difesa: hanno fissato certi obiettivi con la squadra e li hanno raggiunti molto rapidamente. E poi troppa attenzione da parte della stampa e confronti con leggende di questo grande sport, questo ha pesato su Mirra, ma penso che tutto ciò le servirà”.

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