Rottura Alcaraz-Ferrero, Forget boccia l’ipotesi economica: “Sarebbe ridicolo”

Daniele Testai
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Guy Forget

Il mondo del tennis continua a interrogarsi sulla fine improvvisa della lunga collaborazione tra Carlos Alcaraz e Juan Carlos Ferrero, una delle coppie più vincenti e iconiche del circuito moderno. Tra le numerose teorie circolate nelle ultime settimane, una in particolare ha preso piede: quella secondo cui alla base della rottura ci sarebbero stati dissapori economici. Un’ipotesi che Guy Forget, ospite sul canale Tennisactu, ha liquidato senza mezzi termini come “ridicola”.

L’ex tennista francese ha espresso forti dubbi sul fatto che il denaro possa aver avuto un ruolo decisivo nella separazione. Secondo Forget, parlare di problemi economici appare poco credibile se si considera il livello di guadagni attuale dei migliori giocatori del mondo, in particolare di Carlos Alcaraz, attuale numero uno del ranking ATP.

Nel tennis moderno, sottolinea l’ex dirigente del Roland Garros, i top player operano su una scala economica impensabile solo dieci anni fa. Premi torneo, sponsorizzazioni e attività commerciali collocano atleti come Alcaraz tra i più grandi guadagnatori dello sport globale. In questo contesto, i costi legati allo staff tecnico rappresentano solo una piccola frazione del totale. Proprio per questo, l’idea che un rapporto durato oltre sette anni possa essersi incrinato per questioni di compensi appare difficile da comprendere.

Ferrero non è un allenatore da panchina

Secondo l’ex giocatore transalpino, Ferrero non è stato un semplice allenatore “da panchina”. È entrato nello staff di Alcaraz quando il talento spagnolo aveva appena 15 anni, scegliendo di rifiutare offerte importanti pur di scommettere su un giovane ancora in fase di formazione. Una scelta di fedeltà che si è rivelata vincente: insieme hanno conquistato il tennis mondiale, portando Alcaraz a diventare il più giovane numero uno della storia ATP e a vincere sei titoli dello Slam sotto la sua guida.

Oggi Carlos Alcaraz è una superstar globale e uno dei 22enni più vincenti nella storia del tennis. Il contributo di Ferrero a questa ascesa è stato diretto e determinante, anche sul piano del successo economico del giocatore. Per Forget, è impensabile che una figura così centrale non sia stata “valorizzata come meritava”.

Il ruolo del padre di Alcaraz

Secondo alcune ricostruzioni, a complicare la situazione sarebbe stato l’intervento del padre di Alcaraz, che avrebbe chiesto cambiamenti e proposto a Ferrero un nuovo contratto non accettabile. Anche questa versione, però, non suona del tutto normale agli occhi dell’ex campione francese. Se davvero queste dinamiche hanno avuto un peso, sollevano interrogativi più sulle priorità che sulla sostenibilità del progetto.

Ciò che emerge con certezza, al di là delle speculazioni, è che sia il giocatore sia l’allenatore avrebbero voluto continuare insieme. Le ragioni della separazione sembrano quindi più profonde, capaci di superare persino la volontà di uno dei duo più dinamici del tennis moderno di proseguire il proprio straordinario cammino almeno fino al 2026.

Forget è stato netto nelle sue parole: “Troverei tutto questo piuttosto strano, perché oggi le somme generate da Carlos Alcaraz o Jannik Sinner sono talmente esorbitanti che non riesco a immaginare che un allenatore come Juan Carlos Ferrero non fosse pagato per quello che valeva. Se fosse davvero così, sarebbe francamente ridicolo”.

“Un giocatore che genera, non so, 30 milioni di euro l’anno e paga il suo coach 800.000 o 1,5 milioni… Alla fine, gli rende molto di più di quanto gli costi”.

Parole che rafforzano l’idea di una rottura complessa e ancora avvolta dal mistero, destinata a far discutere ancora a lungo il mondo del tennis.

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