Sam Querrey: “Kyrgios tende a cercare lo scontro e a presentarsi come vittima, ma è parte del suo personaggio”

Daniele Testai
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Nick Kyrgios - Foto Ray Giubilo

Nel podcast Nothing Major Show, Querrey – ex campione ATP con dieci titoli in carriera – ha espresso la sua opinione su uno dei tennisti più talentuosi e controversi degli ultimi dieci anni: l’australiano Nick Kyrgios, che si prepara al suo grande ritorno in Australia nel 2026.

Secondo l’ex tennista statunitense, l’australiano spesso assume un atteggiamento da vittima e va deliberatamente in cerca di situazioni conflittuali. Tuttavia, Querrey riconosce anche che questo modo di porsi funziona perfettamente per Kyrgios e, anzi, è uno degli elementi che lo hanno reso una delle figure più popolari del tennis mondiale.

Dopo l’exploit del 2014 a Wimbledon, quando da 19enne eliminò Rafael Nadal e raggiunse i quarti di finale nella sua prima partecipazione al torneo, Kyrgios si guadagnò grande attenzione per il suo talento. Allo stesso tempo, però, le sue intemperanze e i suoi comportamenti sopra le righe lo posero rapidamente al centro di critiche e controversie, trasformandolo in uno degli atleti più discussi del circuito.

Una parte consistente delle contestazioni arrivò proprio dai media, che lo dipinsero come il “cattivo” del tennis, il “bad boy” del circuito. Kyrgios — oggi trentenne — ha più volte ammesso di aver sofferto queste etichette, spiegando di considerarsi invece una persona gentile e autentica. In passato ha anche sostenuto di essere stato spesso criticato non per fatti concreti, ma perché diventato un facile bersaglio del pubblico.

In più occasioni, Kyrgios ha sostenuto di essere finito nel mirino dell’opinione pubblica non per reali comportamenti scorretti, ma perché percepito come un facile bersaglio. Una dinamica che, secondo lui, avrebbe amplificato ulteriormente la narrativa negativa attorno alla sua figura.

IL RUOLO DELLA VITTIMA

A volte mi sembra che cerchi deliberatamente il confronto. È convinto che tutti ce l’abbiano con lui e finisce per fare la vittima senza un vero motivo. Ma questo è il suo personaggio”, ha commentato Querrey. “Ed è anche ciò che lo rende così seguito. Se chiedi a un tifoso medio chi vorrebbe vedere giocare, oltre ai vari Sinner, Alcaraz, Djokovic, Federer o Nadal, comparirà anche il nome di Kyrgios. Perché Nick crea discussioni, ha momenti di tensione, produce reazioni. È questo che lo rende popolare. Per me è sempre Kyrgios contro il mondo”. Al di là delle opinioni, un fatto resta incontestabile: Kyrgios è uno dei giocatori che attira più pubblico in assoluto. Che susciti simpatia o fastidio, la sua presenza in campo è garanzia di spettacolo e di biglietti venduti come pochi altri nel circuito. E, nonostante alcuni lo considerino un provocatore, la sua storia personale e la sua sensibilità mostrano un lato ben lontano dall’immagine del “cattivo ragazzo” costruita negli anni. La sua grande complessità — fatta di genialità, insicurezze e colpi di teatro — continua a renderlo una delle figure più singolari e affascinanti del tennis contemporaneo.

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