Zverev ritrova il rosso di Parigi e vince all’esordio: “Ho alti e bassi, l’ho accettato. Non posso essere come i big 3”

Buona la prima per Alexander Zverev, che apre il suo Roland Garros con una vittoria netta nei confronti del giovane statunitense Learner Tien. Zero patemi contro un avversario che è ancora alle prime esperienze sul rosso ad alti livelli, ma che aveva sconfitto il tre volte finalista Slam nel mese di marzo sul cemento di Acapulco. Sul rosso parigino, invece, la contesa finisce 6-3 6-3 6-4 in favore dell’ex n°2 del ranking.

Zverev che è arrivato in Francia da testa di serie numero 3 dopo i malanni fisici che l’hanno condizionato la scorsa settimana nel torneo di casa ad Amburgo, ma soprattutto al termine di un tortuoso percorso di avvicinamento al secondo Slam dell’anno. Trionfo nell’ATP 500 di Monaco, ma anche le delusioni giunte dagli importanti appuntamenti di Monte-Carlo, Madrid e Roma, dove ha raccolto un quarto di finale come miglior risultato.

Delle montagne russe di emozioni e aspettative non rispettate con le quali Zverev ha dovuto fare i conti sia in questa prima parte di stagione che nell’intera sua carriera. E in conferenza stampa lo ammette candidamente: “Lo scorso anno avevo vinto a Roma ma non avevo fatto bene a Monte-Carlo e Monaco. Questo sono io, purtroppo. Ho alti e bassi”, ha dichiarato dinanzi ai giornalisti presenti.

“Non sono un Novak Djokovic, non sono un Rafa Nadal che vincerà o arriverà in finale in ogni torneo. Ho realizzato che i miei alti sono davvero ottimi, ma i miei bassi sono molto peggiori rispetto ad altri giocatori e ad altri top players. L’ho accettato. È così che è il mio tennis. Forse è così che sono io. Spero solo che i miei alti siano migliori di quelli di chiunque altro nelle prossime due settimane”, ha proseguito il tedesco nella sua analisi anche in prospettiva Roland Garros, un major in cui ha collezionato una finale e tre semifinali nelle ultime quattro edizioni.

Se una certa mancanza di continuità, quindi, può essergli attribuita in chiave generale, nella capitale francese la situazione è diversa: “Questo torneo è probabilmente il più esigente dal punto di vista fisico, giocandosi sulla terra battuta e al meglio dei cinque set. Ed io ho sempre avuto fiducia nelle mie capacità fisiche. Quindi penso che vincere due set contro di me sia molto più facile che vincerne tre. Ed è così anche contro altri giocatori di alto livello. È così contro Carlos, è così che è stato anche con Rafa. È così con Novak, Jannik e tutti gli altri”.

Per arrivare in fondo e potersi giocare al massimo le proprie carte, uno dei segreti è quello di sprecare meno energie possibili nel corso della prima settimana, cosa che a Zverev non sempre è riuscita negli anni. Per ora tutto secondo i piani, con Tien ormai alle spalle e un secondo turno contro l’olandese Jesper De Jong – vincitore in 5 set rimontando da 0-2 con Passaro – all’orizzonte.

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