Liam Caruana, un azzurro oltreoceano


Sulla nave del settore giovanile azzurro, dove chiunque sale e scende in continuazione dando giudizi quanto mai anticipati, ritrattandoli e riproponendoli ancor più carichi di disistima appena poche ore dopo, gli unici ad avere il mal di mare sono proprio i nostri ragazzi, esposti sin dai primi dritti ad un preoccupante bombardamento mediatico. Chissà che l’aria degli States, allora, non abbia fatto bene a Liam Caruana, classe 1998, attuale numero 29 del ranking ITF under 18 e vincitore, ad aprile, dell’USTA International Spring Championships, grade 1.
Liam nasce a Roma, padre romano e madre milanese, quarto di cinque figli, tutti maschi. Vive a Nepi fino all’età di sei anni per poi trasferirsi a La Jolla, splendida località sul mare, a nord di San Diego, per motivi di lavoro di papà Massimo. Ed è qui che inizia a muovere i primi passi su un campo da tennis, sport con cui è amore a prima vista. Nel 2011 un nuovo trasloco, dalla California al Texas, dove completa la sua formazione tennistica adolescenziale alla John Newcombe Tennis Academy, a 150 m dalla sua abitazione, il tutto all’ombra del padre, che lo segue sul campo e viaggia con lui per la maggior parte dei tornei. È di meno di un anno fa l’ultimo trasferimento della famiglia Caruana, da New Braunfels ad Austin, capitale del “Lone Star State”, dove Liam ha la possibilità di allenarsi con campioni del calibro di Ryan Harrison ed Andy Roddick, ex numero 1 del mondo.
Chi l’ha visto giocare non ha impiegato molto tempo a coglierne il talento. La crescita all’ombra dello Zio Sam si nota, non solo dal “veloce” come sue superficie preferita. Piedi ben piantati sulla riga di fondo campo, quasi mai dietro. Scambi corti, pochi colpi e molte discese a rete: il prototipo del tennista americano. Lui, che americano non è. Più rovesci (bimane) che dritti e molta aggressività, soprattutto nei suoi games di servizio, colpo su cui recentemente sta lavorando moltissimo. In campo è sereno e propositivo, raramente lo si vede scomporsi. Liam vuole essere un tennista completo. Per questo motivo ha deciso, insieme al suo entourage, di spostarsi saltuariamente in Spagna, così da poter far proprio anche qualche segreto dei “rematori”. Ma c’è di più. Nei suoi occhi si possono leggere tanta umiltà e determinazione. Lavora sodo, con costanza e sacrificio, come i migliori.
Solo pochi mesi fa, come detto, il successo agli USTA Spring Championships di Carson. Dopo tre finali ITF, finalmente la prima vittoria. Testa di serie numero 11 del torneo, il giovane azzurro ha lasciato le briciole agli statunitensi Hildebrand (6-3 6-3), Thomas (6-0 6-2), Holt (6-2 7-6), Kypson (6-2 7-6) e Crawford (6-0 6-0) perdendo un solo set, il primo, in finale con Riffice (4-6 6-0 6-1).
Nell’arco di questa stagione, Caruana ha preso parte anche a tre delle quattro prove Slam Juniores: terzo turno a Melbourne, sconfitto 6-4 6-4 dal greco Tsitsipas (numero 1 della categoria), primo turno a Parigi (6-4 6-3 con l’uzbeko Karivov) e secondo turno a New York (6-2 6-4 per mano del giapponese Watanuki, testa di serie numero 7 del tabellone). Fino ad ora è stata una stagione molto densa e ricca di impegni, sia a livello juniores che futures. E non è ancora finita.
In Italia, Liam è tesserato per il Circolo Canottieri Aniene e sul finire dell’anno tornerà a difenderne i colori.
Passa poco tempo lontano dal campo, ma quando può si rilassa a casa, dedicandosi ai suoi genitori e ai quattro fratelli. Ha una grande passione per il golf (pur essendo quasi totalmente autodidatta) e per il calcio.
A chi gli chiede quale sia il segreto, la risposta è: “divertirmi, giocando a tennis”. Ora che abbiamo imparato a conoscerlo, la speranza è che non si fermi più. Siamo lontani, è vero, ma anche a migliaia di chilometri di distanza siamo pronti per molti anni a fare il tifo per lui! C’mon, anzi, FORZA LIAM!

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