Diario di Bordo da Londra 2012 (7)


(Matteo Torrioli con il pugile Domenico Valentino)

da Londra, Matteo Torrioli

Per cominciare questo diario prendo in prestito lo status su facebook di un nostro collega di Radio Manà Sport, Marco Gaetani. Dato che gli sarebbe piaciuto essere con noi, spero in questo modo di fargli un regalo, sfruttando allo stesso tempo una frase emblematica. “Siete stati catapultati stamattina sulla terra e vi dicono che in questa foto c’è uno che ha sulla mensola di casa sua due ori e un argento olimpico. Non dite cavolate, non scegliereste mai quello al centro”.

Vabbè, era stato usato un altro termine al posto di “cavolate” ma rende l’idea comunque. Come dare torto a Marco? Il fatto è che non sono solo le facce di questi arcieri a renderli speciali. La loro disponibilità, infatti, è stata eccezionale. Ieri, infatti, avevano fatto giusto un salto a Casa Italia per scattare qualche foto. Alla fine ci sono rimasti per più di tre ore, con il collega ed addetto stampa della Fitarco Lo Giudice che cercava di farli andare via. Questo trio sta spopolando anche in Inghilterra, dove le persone si interrogano come abbiano fatto a conquistare un oro olimpico senza avere proprio il phisique du role. Il pomeriggio è trascorso tutto sommato tranquillo, con la delusione serale per l’argento di Occhiuzzi e per il flop del nuoto, seguito dentro il bellissimo auditorium di Casa Italia. Subito dopo il nulla, almeno fino alle dieci e mezza circa. Il lavoro del giornalista a Londra è così. Rischi di stare ore senza fare niente e poi succede di tutto. Si sono presentati, uno dietro l’altro, la judoka medaglia di bronzo Rosalba Forciniti, poi tutta la squadra di pugilato con tanto di ct Oscar Damiani, l’argento nella spada Diego Occhiuzzi e, addirittura, il Ministro Corrado Passera. Quest’ultimo è stato il primo personaggio ad essere scartato. Quindi, mentre Alessandro riusciva ad intervistare Forciniti, io mi sono concentrato sui pugili, contando di intervistare Occhiuzzi più tardi. Dopo aver fatto alcune domande ed aver litigato con un cameraman di Mediaset, ho avuto la possibilità di parlare con Parriniello. Stava avvelenato. “Ma che c…o vengo a fare qua, a fare lo scemo, le cene, le foto. A me non me ne frega niente. Voglio stare in stanza a riposarmi. Io devo combattere”. E quando sembrava che dovessero andare via e sono stati richiamati indietro per firmare alcune magliette, Parriniello è sbottato, sciorinando una serie di imprecazioni in napoletano che non possiamo riportare. Comunque sono apparsi tutti concentratissimi. Un consiglio, infine, mi sento di darlo a Domenico Valentino. L’ho visto combattere spesso in televisione ed è effettivamente una furia. L’altra sera, però, già sembrava teso. Ogni volta che pronunciavo la parola “medaglia” faceva dei lunghi sospiri. Forza Valentino, dopo che ti sei fatto quelle unghie non puoi far altro che salire sul podio.

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