Impressioni da Melbourne (4)

Venus Williams
di Alessandro Nizegorodcew

Le mie personalissime impressioni sui match della notte (e mattina) italiana, con un occhio di riguardo per il match di Camila Giorgi.

La Giorgi e i luoghi comuni. Camila Giorgi ha perso una bella occasione. Avanti 6-4 4-2 e 0-40 su servizio Williams ha dilapidato tre palle break consecutive che le avrebbero probabilmente permesso di chiudere il match. Un match giocato fino a quel momento in maniera straordinaria impostando lo scambio sulla diagonale di diritto, ma senza aprire in maniera esasperata gli angoli. Venus ha commesso tanti errori, a causa della pressione incessante della Giorgi. La partita è scivolata via sino al 6-4 4-2 0-40, momento in cui si è deciso il match. Camila ha giocato molto male quelle tre occasioni, le ultime vere chance della sua sfida. Nel tiebreak la Williams ha giocato un paio di colpi impressionanti (un passante in corsa di diritto eccezionale) e nel terzo, nonostante la Giorgi non abbia mollato (ha vinto un game di servizio durato un quarto d’ora, e non è per dire: è durato proprio 15 minuti!), Venus ha deliziato il pubblico. Ed eccoci a smontare i luogi comuni:

1 – No, la frase “è sempre la Giorgi a decidere le proprie partite nel bene e nel male” non è reale. E’ vera contro un certo tipo di giocatrici, ma quando si sale di livello non vale più. E oggi ne è stata la dimostrazione. Venus ha iniziato a leggere i colpi di Camila, si muoveva prima, ha sfruttato lo slice da destra in maniera impeccabile. La Williams ha dominato dalla fine del secondo set con pieno merito. I demeriti della Giorgi sono legati alla fine del secondo set, dal 5-4 per Camila la partita non c’è stata più.

2 – 8-0 Venus. Forse in pochi se ne sono resi conto ma Venus Williams è in una condizione fisica strepitosa. Nel terzo set è addirittura cresciuta dal punto di visto del rendimento fisico. Non a caso nel 2015 “Venere” ha vinto 8 partite su 8 perdendo solamente 2 set su 18. Aga Radwanska, sua prossima avversaria, tra l’altra anch’ella in grande forma, avrà tante difficoltà.

3 – Basta con l’alibi Sergio Giorgi! Non è possibile che ad ogni sconfitta di Camila Giorgi si cominci a parlare delle colpe del padre in tribuna. La tensione che le trasmetterebbe, la gestione sbagliata della figlia. Ma basta! Per mettere in piedi certe accuse le persone bisogna conoscerle. Camila deve imparare a gestire la propria tensione, del padre in tribuna lei, per dirla in parole povere, se ne frega altamente. Alcuni credono che la personalità del padre schiacci la figlia. E se vi dicessi che, qualora fosse vero, sarebbe il contrario? La personalità di Camila è a tratti disarmante per chiunque. E non fatevi ingannare dalle conferenze stampa…

4 – Il bicchiere mezzo pieno. Già tutti si sono dimenticati che la Giorgi arrivava a Melbourne dopo una preparazione spezzata dall’intervento chirurgico alla bocca. Ci si aspettava poco dalla trasferta “down under” e invece le cose sono andate piuttosto bene. Camila è in ritardo rispetto alle sue coetanee, ma il tempo perso verrà recuperato. Il 2014 è stato il primo anno, senza infortuni, nel quale ha giocato con grande continuità. Il 2015 sarà dunque la seconda stagione (speriamo) completa. E a fine anno si potranno iniziare a definire le giuste prospettive di carriera.

Garbine MuguruzaLa seconda (o terza) giovinezza di Gilles. Bautista-Agut e Isner battuti, anche piuttosto nettamente, e un livello di tennis altissimo. Gilles Muller arriverà tra due lunedì al best ranking alla soglia dei 32 anni. Ad oggi, dopo la vittoria sullo statunitense, dovrebbe arrivare intorno alla posizione numero 35. Al prossimo turno affronterà Djokovic e presumibilmente la sua strada verrà bloccata dal serbo, ma Gilles è la dimostrazione che ormai gli ultra trentenni possono tranquillamente (ancora) dominare nel circuito Atp. Che sia la miglior stagione di Muller? Che possa esserlo anche per Andreas Seppi?

La rivincita di Serena e il futuro di Garbine. Al momento del match point vincente di Serena Williams con Elina Svitolina ho subito pensato: ed ecco la rivincita servita su un piatto d’argento. Ero lì, sul Suzanne Lenglen, quando lo scorso anno Serena fu letteralmente asflatata da Garbine Muguruza. L’iberico-venezuelana si rivelò al grande pubblico con quel fenomenale successo e la Williams la pronosticò addirittura come possibile vincitrice del torneo. A Melbourne Serena potrà prendersi la rivincita, ma la sensazione è che non sarà così semplice. Muguruza possibile futura vincitrice Slam? Io scommetto di si, nel giro di 3 anni.

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