I grandi delusi degli US Open

Gli US Open e le sue fasi finali hanno emesso i propri verdetti. Il quarto e ultimo Slam dell’anno ha atteso, come se fosse un orologio svizzero in attesa di scoccare la mezzanotte, Nole Djokovic e il suo arrivo in finale per potersi consacrare definitivamente e conquistare il quarto Slam su quattro all’interno dell’anno 2021: un risultato mai raggiunto da altri tennisti nella storia recente di questo meraviglioso sport, e che continuerà a restare tale dal momento che il russo Medvedev ha impedito al serbo di realizzare il poker.

Le quote e scommesse tennis non hanno mai avuto torto nel designare proprio il tennista serbo come il grande favorito del torneo, con il tedesco Zverev e il russo Medvedev ad essere i più grandi e pericolosi spauracchi per fermare la cavalcata del serbo. Zverev ha per giunta sconfitto il nostro Jannik Sinner negli ottavi di finale, al termine di una partita molto combattuta e su cui il giovane tennista altoatesino può avere numerosi rimpianti. Medvedev ha invece lasciato pochi punti per strada ai rivali e sul cemento si è confermato uno dei giocatori più forti dell’intero panorama ATP. Oltre a loro anche Matteo Berrettini, avversario di Nole nei quarti di finale del tabellone e con l’obiettivo di vendicare la sconfitta nella finale di Wimbledon. Alla fine l’ha spuntata proprio lui: Medvedev.

Non solo tennisti che restano nel tabellone, ma anche professionisti delusi: c’è chi, infatti, avrebbe voluto rimanere più a lungo nel torneo ed è invece stato costretto ad andare già a casa. Il primo fra tutti è l’argentino Schwartzman, uscito sì agli ottavi di finale ma contro un avversario sulla carta abbordabile come Van De Zandschulp che si è poi rivelato una delle grandi sorprese del torneo, che ha visto sostanzialmente tutti gli alfieri della “Next Gen” battagliare e conquistarsi posti degni di nota andando avanti nel torneo.

Un altro giocatore storicamente molto forte e impattante sul cemento, e che invece quest’anno non è riuscito a fare la differenza è Grigor Dimitrov, uscito in modo prematuro ai trentaduesimi di finale contro Popyrin. Insieme anche lui esce deluso anche Casper Ruud, autentico protagonista quest’anno nel circuito Atp: il norvegese, in corsa anche per un clamoroso posto nelle Finals di fine anno che si terranno a Torino, ha infatti perso contro l’olandese Botic van de Zandschulp che ha poi battuto anche l’argentino Schwartzman.

E poi c’è indubbiamente il greco Stefanos Tsitsipas, atteso alla prima e annunciata grande vittoria in uno dei quattro Slam, anche vista la sua crescita vertiginosa nel corso degli ultimi due anni, uscito invece contro Carlos Alcaraz, fulgente stella spagnola di diciotto anni che ha addirittura raggiunto i quarti di finale dimostrando il suo valore e il suo margine di crescita. Pure il nostro giovane Lorenzo Musetti non può essere contento, dopo essere uscito con un grande battitore come Opelka ma al termine di una partita che ha lasciato comunque diversi rimpianti all’italiano. Soddisfatti ed entusiasti, sconfitti e delusi: questa è la storia dello sport. Con Djokovic a essere, in fin dei conti, il più deluso di tutti: arrivato a un passo da un’impresa storica, crollato sotto i colpi del vincitore del torneo Daniil Medvedev.

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