Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, due italiani l’uno contro l’altro nei quarti di finale degli Us Open. Uno scenario difficile anche solo da immaginare in campo maschile fino a qualche anno fa, eppure eccoli lì i due azzurri top-10 che si contenderanno sull’Arthur Ashe Stadium un posto tra i migliori quattro dello Slam newyorkese.
Appunto, fino a qualche anno fa. Perché cosa siano diventati Jannik Sinner e Lorenzo Musetti al giorno d’oggi è sotto gli occhi di tutti. Eppure vederli dai due lati opposti della rete fa sempre un certo effetto, specie per chi il primo assaggio l’aveva già avuto nell’ormai non più tanto vicino 2019.
Pre-qualificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia, semifinale tra il classe ’01 e il ’02. Ancora minorenni, eppure già sulla bocca quantomeno degli appassionati. D’altronde Sinner era nel pieno della sua scalata nel ranking post-esplosione al Challenger di Bergamo, mentre Musetti a gennaio aveva trionfato agli Australian Open tra gli juniores. Un po’ per scaramanzia dopo tanti sogni infranti in passato, un po’ perché resta lo “sport del diavolo”, si cercava ai tempi di non sbilanciarsi troppo su dove sarebbero potuti arrivare quei due giovani talenti. Eppure la sensazione comune tra coloro seduti sugli spalti del Pietrangeli e quelli incollati alla tv su SuperTennis, è che di emozioni quei due ne avrebbero regalate tante.
Per la cronaca, ad aggiudicarsi quell’incontro fu Sinner, che perse poi in finale da Andrea Basso ma riuscì comunque ad entrare con una wild card in main draw all’ultimo minuto finendo per battere Steve Johnson sul Centrale prima di arrendersi a Tsitsipas. Il tennista di Sesto Pusteria si è portato a casa anche i due precedenti sul tour ATP, sia ad Anversa nel 2021 sul veloce indoor, che nel 2023 sul rosso di Monte-Carlo.