Ottimo 2015, ma il Tc Crema non si accontenta

Palatennis Tc Crema

Il 2015 del Tennis Club Crema è stato un anno ottimo, sotto numerosi aspetti. Dal secondo posto nel girone 2 del campionato nazionale di Serie A1, che ha confermato le grandi potenzialità di una squadra pronta per il salto di qualità e desiderosa di ripresentarsi ancora più forte nel 2016, alla conferma di un prestigioso torneo internazionale under 16 che ha portato in città tante promesse del tennis del futuro. Senza dimenticare il rinnovo delle strutture. Un progetto che ha aperto le porte alla crescita di una scuola tennis da 165 atleti, cinque insegnanti e un preparatore atletico. “Credo di essere obiettivo – spiega il presidente Stefano Agostino – dicendo che il bilancio è positivo, a partire dal rinnovamento del centro, con il nuovo Palatennis con tribune da 400 posti e i due nuovi campi coperti in veloce, che hanno completato il piano di espansione”. La qualità è all’occhio di tutti, tanto che il giovane veneto Mattia Frinzi, campione italiano under 16 e finalista a giugno nell’edizione n.11 del Città di Crema, è rimasto talmente affascinato dalla struttura da chiedere il tesseramento. “Così – prosegue Agostino – l’anno prossimo avremo fra noi un altro giovane di spessore, che sarà in gara nel campionato di Serie B, insieme agli altri ragazzi che in Serie A1 faticano a trovare posto ma che si impegnano per ottenere buoni risultati in B, portando sui nostri campi tennis di alto livello anche in primavera”.

L’altra ‘chicca’ stagionale è la scelta di affidare la scuola tennis all’ex ‘pro’ (e da anni membro del team di A1) Giuseppe Menga, che ha portato a Crema una gruppetto di atleti professionisti. “Uno sforzo maggiore, ma che viene ricambiato dall’aumento del livello di tennis che ogni giorno viene giocato sui nostri campi. Nel 2015 la scuola ha fatto un passo importante nella sua evoluzione. I ragazzi sono tanti, ma grazie a uno staff numeroso e preparato riusciamo a offrire a tutti la possibilità di migliorare”. Poi sarà il campo a parlare, ma la strada intrapresa è quella giusta, e la speranza è che dalla scuola possano uscire dei giocatori in grado di far sul serio. “Ci rendiamo conto – chiude Agostino – che al momento a Crema non ci sono ragazzini di interesse nazionale, ma invece di imputare ciò all’assenza di materia prima, abbiamo cercato di individuare le nostre responsabilità, così da farci trovare pronti qualora dovesse arrivare qualche promessa del territorio”. L’atteggiamento tipico di chi vuole puntare in alto.

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