Kaia, “ammazzagrandi” negli Slam

Questa è una storia che inizia 36 anni fa ad Haapsalu, nel gelo dell’Estonia. Kadri e Kari stanno giocando a tennis e la piccola Kaia è lì a bordo campo che guarda le sorelle, cercando di capire quale magia ruoti attorno a quella pallina fluorescente. Ha otto anni, Kaia, quando papà Jaak e mamma Anne decidono di metterle in mano una racchetta. Kadri ha vinto una borsa di studio ed è volata negli States, tanto vale provare anche con quella piccola…

Bastano pochi anni e Kaia Kanepi arriva. Vince tutti i tornei nazionali e nel 2001 il Roland Garros under 18, titolo che la proietta in vetta al ranking juniores. Nel 2008 ecco i primi quarti in un major, sempre a Parigi. Due anni dopo anche il primo titolo Wta, a Palermo, e altri due quarti Slam (Wimbledon e US Open). Il picco è del 2012, quando raggiunge la posizione numero 15 della classifica mondiale e mette le mani sui trofei di Oeiras e Brisbane.

Nel 2016 però arriva un evento devastante che rischia di farle chiudere tutto: viene colpita dal morbo di Epstein-Barr, una rara forma di virus del DNA. In un primo momento la decisione presa è di continuare a giocare ma successivamente, quando nel maggio di quello stesso anno arrivano altri infortuni, Kaia è costretta a fermarsi. È una data cardine della sua vita quella: a 31 anni c’è bisogno di prendere decisioni di un certo tipo in prospettiva futuro.

Qualche tempo dopo, in una vacanza alle Hawaii, incontra Gerd Kanter, ex olimpionico nella disciplina del lancio del disco. Si riaccende la luce. Di ritorno in patria infatti Kaia sente sempre più la voglia di riavvicinarsi al mondo del tennis. Prima prova diventando la direttrice di un torneo ITF nel suo paese, poi lascia spazio al campo. Il tennis fa parte di lei. Nel 2021, al Gippsland Trohpy di Melbourne, torna a giocare una semifinale nel circuito maggiore otto anni dopo l’ultima volta. Ora chiede strada ad Iga Swiatek per raggiungere la sua prima semifinale in uno Slam .

Nel frattempo si è specializzata nel ruolo di “ammazzagrandi”. Delle 19 sfide disputate nei major contro tenniste tra le prime 10 del mondo ne ha vinte 9, diventando l’incubo delle teste di serie. Stosur, Jankovic, Wozniacki, Halep, Kenin, Kerber e Sabalenka: la polacca è avvisata!

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