Diario di Bordo da Rio de Janeiro

Centrale Rio de Janeiro
da Rio de Janeiro, Fabio Possenti

Seconda edizione del Rio Open, torneo combined che anche quest’anno si gioca sui campi del prestigioso circolo Jockey Club Brasileiro nel quartiere di Gávea di Rio de Janeiro. Coincidenza ha voluto che le date quest’anno coincidessero pienamente con quella che è una delle feste più famose e pazze del mondo: il Carnevale di Rio.

È il sabato che precede il torneo, è quindi il giorno dedicato come sempre al primo turno delle qualificazioni. Esco di casa intorno alle 11, con l’obiettivo di arrivare in tempo per il match di Filippo Volandri che è programmato sul campo 1 non prima delle 11.30. Le strade sono già affollate di gente mascherata e festosa, trovare un taxi è un’impresa e devo pazientare mezz’ora per trovarne uno libero. Arrivo al circolo, mi reco allo stand degli accrediti e ritiro il mio pass.

Filippo VolandriArrivo sul campo dove il nostro Filippo Volandri e il giocatore di casa André Ghem hanno da poco iniziato il loro incontro. Il match è molto equilibrato e la soluzione al tie-break del primo set è inevitabile. Il brasiliano, testa di serie numero 7, si porta sul 5-2. Il set sembra compromesso per Filo, che però non si dà per vinto e con 5 punti consecutivi si aggiudica il primo parziale. Ghem lascia il campo per un toilette break, rientra dopo 5 minuti, ma solo col corpo, la testa è rimasta nello spogliatoio. Tutto facile per Filo, che chiude senza patemi per 6-1. Ad aspettarlo domani sarà la testa di serie numero 1 del tabellone di qualificazione, lo spagnolo Gimeno-Traver.

Nel frattempo anche Gaia Sanesi, unica italiana presente nelle qualificazioni, si qualifica per il turno decisivo sconfiggendo per 6-1 7-5 la più quotata Stephanie Vogt, atleta del Liechtenstein testa di serie numero 3 del tabellone cadetto.

Fa caldissimo, la temperatura tocca i 35°C e l’umidità rende il clima insopportabile. Ne approfitto per trovare refrigerio nella sala riservata ai giornalisti, che quest’anno si trova nello spazio antistante la sala dedicata alle conferenze stampa. Sicuramente una location più adeguata rispetto a quella dell’anno scorso.

Mi raggiunge Diana, la gentilissima capo ufficio stampa del torneo, la quale mi ricorda che a breve ci sarà la conferenza stampa di David Ferrer seguita da quella di Sara Errani.

Decido di rimanere in sala stampa anche perché in tv stanno trasmettendo il match di Luca Vanni e Joao Souza, “Feijao (ossia Fagiolo)” per i brasiliani.

David FerrerProprio quando Vanni chiude il primo set, si presenta David Ferrer per l’appuntamento con la stampa. Lo spagnolo si dichiara contento del suo inizio di stagione (vittoria a Doha e ottavi di finale a Melbourne, ndr), preoccupato per il caldo, da lui stesso definito più asfissiante di quello incontrato agli Australian Open, e molto incuriosito dall’appuntamento che lo vedrà impegnato nella serata di domenica, quando sfilerà al Sambodromo con la scuola Unidos do Viradouro insieme a Rafa Nadal e alla leggenda brasiliana Guga Kuerten.

Come previsto, poco dopo si presenta Sara Errani, la quale risponde in spagnolo alle domande di tutti i giornalisti presenti e in italiano alle mie: “Non mi ritengo favorita per il titolo, ma una delle tante in tabellone, anche perché pensare di essere la favorita non aiuta a vincere. Le condizioni dei campi e delle palle mi piacciono molto e sono molto contenta di poter partecipare per la prima volta a questo torneo”.

Spiega poi come abbia deciso di non giocare il torneo di doppio insieme all’inseparabile Roberta Vinci in questa occasione: “Visto che la prossima settimana giocheremo ad Acapulco, sul veloce, abbiamo deciso di non giocare il doppio poiché nel caso di uscita prematura di una delle due è meglio potersi spostare subito in Messico per avere la possibilità di adattarci il prima possibile alle condizioni di gioco”.

Conferma poi come abbiano deciso di non giocare il doppio tutte le settimane, confermando la priorità per il singolare “così come è sempre stato” e di non essersi posta obiettivi personali di classifica, dichiarando che il ranking è una diretta conseguenza di come si gioca. Quindi obiettivo: allenarsi bene e giocare bene!

Finita la conferenza stampa, nella sala che ospita i giornalisti si è formato un gruppo di persone che segue in tv il match di Vanni. Sono l’unico a tifare per l’italiano e sarò anche l’unico ad essere contento dell’esito dell’incontro!

Faccio ritorno verso i campi, giusto il tempo di vedere Marco Cecchinato chiudere la sua partita contro lo sconosciuto brasiliano Severino (6-4 6-3), fare un salto sul centrale sulle cui tribune gli operai ancora stanno apportando gli ultimi ritocchi e sul cui campo si sta allenando Albert Montanes.

Fa ancora molto caldo, tanto è che Tommy Robredo si allena senza maglia su uno dei campi secondari. Io decido di andare via. Stavolta prendo una bicicletta messa a disposizione gratuitamente da uno degli sponsor del torneo. La scelta è vincente ed in 15 minuti sono a casa in una Ipanema sempre più invasa da folle festanti per il Carnevale.

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