Challenger Bordeaux 2019: avanti Bega, Brancaccio e Moroni eliminati

Mattinata dolceamara per il tennis italiano nel Challenger Bordeaux 2019. Nel primo turno del torneo francese avanza al secondo turno Alessandro Bega, abile a battere il giocatore di casa Evan Furness con lo score di 6-1 7-6. Si ferma invece l’avventura di Raul Brancaccio, sorpreso con il punteggio di 7-5 6-3 dal francese Laurent Lokoli, giocatore che ultimamente era scomparso dai radar del tennis che conta ma che in patria gode ancora di una discreta considerazione.

Il tennista lombardo ha superato uno scoglio non facile come Furness, giovane tennista altoatesino che sta attraversando un brutto periodo di forma condito da pesanti sconfitte; le precarie condizioni psico-fisiche del francese si rivelano fin dalle prime fasi del match, Bega domina letteralmente il primo set senza offrire al suo avversario chances di break. Dall’altro lato della medaglia Furness conquista solo il 33% con la prima palla in campo, percentuale addirittura inferiore a quella con la seconda, segno inconfutabile di grande prontezza in risposta da parte  del giocatore italiano. Il secondo set, all’insegna dell’equilibrio, viene giocato bene da entrambi i contendenti, nessuna chances di break viene offerta nei rispettivi turni di battuta: il parziale viene inevitabilmente deciso dal tie-break, dominato dal tennista lombardo e portato a casa 7 punti a 2. Nel prossimo turno Bega dovrà vedersela con Kimmer Coppejans, testa di serie numero 10 del torneo francese.

Prestazione da rivedere invece per Raul Brancaccio. Dopo un primo set deciso dai dettagli (solo 3 punti in più per l’altoatesino), nel secondo parziale il tennista campano non è riuscito a sfruttare il break di vantaggio maturato nel terzo gioco del set, a causa di una percentuale di prime bassa (64%) se consideriamo lo scarso rendimento con la seconda palla, con apoena 5 punti vinti sui 13 giocati. Occasione persa per il 21enne di Torre del Greco, che nel secondo turno avrebbe affrontato in un match tutto azzurro la testa di serie numero 6 Gianluca Mager.

Fuori anche Gian Marco Moroni, sconfitto con un 6-4 6-0 dal francese Adrian Mannarino in 1h e 18 minuti di gioco.  Positivo l’avvio di Moroni che apre il match con un solido game al servizio. Il tennista romano parte meglio del più esperto francese, che però è molto bravo nell’annullare le due palle break che offre al suo avversario, prima con un servizio vincente e poi con un contropiede di rovescio ben giocato. Dopo un avvio incerto Mannarino entra gradualmente in partita e, nel 5° gioco, infila 3 punti consecutivi sul servizio di Moroni per arrivare sul punteggio di 0-40. Il giocatore romano serve bene, buttando il francese fuori dal campo, ma affossa il dritto in rete con tutto il campo libero, concedendo il break. Mannarino, avanti nel punteggio 3-2, ha un piccolo passaggio a vuoto, commette diversi gratuiti con il dritto ma fa valere la sua maggiore esperienza recuperando da 0-40 con due delicatissime smorzate ed un ace al centro per poi aggiudicarsi il game. A questo punto il transalpino spinge e compie un nuovo allungo, portandosi sul 5-2 grazie ad una bella risposta incrociata su cui Moroni non può nulla. Il tennista azzurro recupera un break di svantaggio e punisce, con la complicità del nastro, il 30 enne francese con un passante lungo linea di rovescio. Mannarino riesce comunque a chiudere la pratica del primo set, seppur con un brivido, che si aggiudica per 6 giochi a 4.

Mannarino, portatosi a casa il primo set, continua sull’onda positiva amministrando il match senza problemi. Il tennista transalpino adesso comanda agevolmente gli scambi, trova angoli e profondità per poi accelerare nei momenti più importanti. Moroni perde il primo turno di servizio sbagliando malamente con il dritto dopo uno scambio prolungato. Il 21 enne romano si spegne man mano che la pressione di Mannarino aumenta. Il francese continua ad avere il controllo del gioco e induce Moroni allo sbaglio, passando a condurre per 3-0.  Mannarino non ha pietà e traduce la superiorità in campo con l’ennesimo break, prima di chiudere il match in bellezza con un ace a coronare una buona prestazione

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