Margalita, la georgiana d’Italia


(Margalita Chakhnashvili – Foto Nizegorodcew)

di Piero Zucca

La storia di Margalita Chakhnashvili inizia nella lontana Georgia. Classe 1982, nata a Tbilisi inizia a giocare a tennis all’età di 8 anni. Fin da subito il talento si fa notare, dopo qualche anno in vetta alle classifiche junior europee inizia il suo lungo viaggio nei tornei WTA. Raggiunge il suo best ranking 134 nel 2007 e dopo qualche anno di alti e bassi ritorna nelle top 200. Ha partecipato agli ultimi Australian Open e la sua ultima classifica è 186 al mondo.

A che età hai iniziato a giocare a tennis?
“Quando ho iniziato a giocare avevo 8 anni. Il circolo si chiamava Dinamo Tbilisi, era molto bello e la superficie era in terra battuta.”

Quando hai capito che saresti diventata una giocatrice professionista?
“A 10 anni ho partecipato al mio primo torneo nazionale. Quasi a sorpresa mi sono ritrovata a vincerlo, così da quel giorno ho pensato davvero di diventare una giocatrice professionista. Dopo quel torneo sono stata convocata per vari raduni nazionali, fino ad arrivare numero 3 in Europa under 14.”

Da quanto ti alleni in Italia? Ti trovi bene?
“In Italia mi alleno da 6 anni sempre con Raul Ranzinger. Penso che sia una bravissima persona oltre che un grande coach, il suo palmares parla da solo. Grazie a lui ho raggiunto il mio best ranking che fino ad ora è 134 WTA.”

Hai raggiunto i quarti a Palermo qualche anno fa. Hai pensato che la tua carriera potesse cambiare?
“Quel torneo è stato la conferma dei miei alti e bassi. Allo stesso tempo ho capito che potevo lottare con giocatrici più quotate di me. Da quel momento ho pensato di entrare nelle top 100 soprattutto perché era il risultato più importante della mia carriera. Ho trovato una settimana di grande forma, avevo belle sensazioni.”

Cosa è mancato nella tua carriera per entrare nelle top 100?
“Penso che questa mancanza sia stata più mentale che tecnica. Purtroppo ho avuto una costanza di risultati buoni solo l’anno scorso, devo migliorare la mia solidità mentale. Insomma più l’obiettivo è importante più bisogna impegnarsi sotto tutti i punti di vista.”

Parlaci del tuo rapporto con la Federazione Georgiana. Sei la giocatrice con più presenze in Fed Cup per la Georgia, cosa ha significato rappresentare il tuo paese in una competizione a squadre così prestigiosa?
“Ho giocato per 10 anni in Fed Cup. Rappresentare il mio paese è stata un’avventura molto gratificante, quel grande stato di responsabilità mi ha sempre spinto a dare il meglio infatti ho sempre giocato bene.”

La scorsa stagione sei tornata nelle top 200 WTA. Hai raggiunto molti risultati importanti, hai qualche rimpianto?
“Un rimpianto potrebbe essere il match di primo turno delle qualificazione agli Us Open dove potevo vincere contro la cinese Lu. Successivamente la semifinale del 100.000 di Biella, dove ho perso contro la Cadantu al terzo. Tutto sommato l’anno scorso è stata una stagione positiva, dopo qualche anno dove non avevo trovato continuità di risultati.”

Come valuti il cambio tecnico e atletico del tennis negli anni? Da quando sei entrata nel circuito hai dovuto cambiare qualcosa del tuo gioco?
“Il tennis sta diventando sempre più fisico. Prima devi essere una buona atleta e poi una tennista, al giorno d’oggi senza una buona base di preparazione atletica non si va da nessuna parte. Da quando mi allena Raul il mio gioco è cambiato, ora sono più aggressiva, mentre prima accettavo lo scambio molte più volte in una partita.”

Come valuti la tua carriera sino ad oggi?
“La mia carriera poteva essere migliore. Quando mi sono ritrovata 130 mi mancava pochissimo per entrare nelle top 100, purtroppo ho commesso errori di gioventù, avevo fretta di vincere e di conquistare ogni partita. Non seguivo molto i consigli di Raul. Forse per inesperienza, quando sei giovane non capisci quanto sia importante il sostegno mentale da parte del tuo coach. Comunque non faccio schifo, penso che la mia classifica sia stata sempre buona.”

Hai giocato le qualificazioni agli Australian Open. Com’è andata?
“Sono stata sfortunata nel sorteggio. Trovare una giocatrice in forma come la Babos al primo turno non è molto semplice, anche perché era il mio primo torneo dell’anno. Però per questa stagione sono molto fiduciosa, ho ancora tanta voglia di vincere.”

Quali sono i tuoi prossimi tornei?
“Partirò per gli Stati Uniti a fine febbraio per disputare un 25.000 e un 50.000 sul veloce. Poi tornerò in Europa per giocare vari tornei sulla terra e cercare di raggiungere la classifica per entrare almeno nelle qualificazioni del Roland Garros. Infine ad Aprire parteciperò al Campionato di serie B col Tennis Club Genova.”

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