La Capacità di Carico nei Giovani


di Lorenzo Falco (Preparatore Fisico Fit II Grado)
Cari appassionati lettori di Spazio tennis, nel primo articolo dedicato alla preparazione fisica specifica è stato affrontato il tema del modello prestativo riferito al tennis.
Ringrazio ovviamente i colleghi, gli atleti e i tecnici che hanno partecipato alla discussione che ha seguito la pubblicazione del primo contributo.
Sono felice di arricchire il mio bagaglio di conoscenze, sempre in espansione, attraverso l’interazione, la discussione e lo scambio di informazioni con altri soggetti legati, a vario titolo, al mondo del tennis.
Questa settimana si affronterà un argomento decisivo per chi opera nel settore della preparazione fisica: la caratterizzazione delle sollecitazioni e dei carichi richiesti in fase giovanile e le strategie preventive adottate durante l’allenamento.
Nella parte finale dell’articolo si prenderanno in esame alcune esercitazioni da adottare durante o al termine della seduta di preparazione fisica specifica.
Nel tennis, l’attività di gara è determinata da forme diverse di movimento realizzate in interazione spazio – temporale tra giocatori, palla e strumento specifico di gioco (racchetta).
Il grande numero di movimenti con durata e velocità diverse, spesso notevoli, che richiedono contemporaneamente precisione e sicurezza di movimento degli arti, esige che l’atleta realizzi continuamente attività acicliche che mutano repentinamente.
La muscolatura, le articolazioni e i sistemi funzionali del corpo sono sottoposti a carichi costantemente variabili.
Nei soggetti in età evolutiva (bambini e adolescenti) i processi di movimento senza eseguire il gesto specifico e le basi tecniche che i vari sport esigono, sollecitano soprattutto le regioni del bacino e degli arti inferiori, la colonna vertebrale e in parte anche la regione spalla – braccio dell’arto superiore utilizzato nel gioco, che sono soggette ad un processo di adattamento al carico che si realizza durante l’allenamento diretto alla costruzione a lungo termine della prestazione.
Le inserzioni dei tendini e i muscoli possono essere particolarmente sollecitati da carichi eccessivi di velocità elevata e da un improvviso aumento del carico.
Nel tennis, come nei giochi sportivi in cui si agisce prevalentemente davanti al corpo, si amplifica il rischio di insorgenza di squilibri muscolari, si osserva la tendenza ad un atteggiamento cifotico e sussiste il pericolo di alterazioni dei centri anteriori di ossificazione dei corpi vertebrali.
Le misure preventive dovrebbero essere dirette sopratutto verso quelle regioni del corpo indicate quali le più interessate da problematiche e traumi, per la disciplina praticata.
Se si desidera che l’intervento preventivo e rieducativo sia efficace, occorre stabilire una diagnosi concreta e si devono individuare analizzare le cause correlate.
Le tabelle riportate in seguito analizzano, per il tennis, le regioni corporee più interessate dai traumi e dalle problematiche sport – specifiche.


La pratica del tennis, se il soggetto ha acquisito un livello sufficiente di basi coordinative generali e se si impiega una racchetta adatta, può essere iniziata precocemente già a 7 – 10 anni.
La struttura specifica dei movimenti di questo sport rappresenta un carico asimmetrico per il sistema locomotorio e di sostegno. Per questa ragione, se si vuole garantire che si conservi a lungo la capacità di carico, è necessario ricorrere, già precocemente, ad un allenamento di compensazione e di preparazione fisica generale per garantire una muscolatura equilibrata e una postura corretta.
A giudizio di chi scrive, la conoscenza delle regioni del sistema locomotorio che sono soggette a particolari alterazioni della capacità di carico e la valutazione delle conseguenze di carichi inappropriati, rappresentano il presupposto di base per ogni misura preventiva.
Le regioni particolarmente sollecitate
Una ricerca di Krahl del 1988, effettuata sui migliori atleti delle categorie maggiori di età mostra che i traumi interessano soprattutto le estremità inferiori.
I danni provocati da carichi eccessivi si presentano nella regione dorsale, in quella delle spalle e degli arti superiori.
Le problematiche e le alterazioni nella zona delle ginocchia interessano maggiormente le tenniste, già in età infantile.
Con l’aumento della maturazione e lo sviluppo staturale, la colonna vertebrale diventa una struttura a rischio.
Le conseguenze di carichi inappropriati
 disturbi funzionali nella regione della colonna vertebrale
 sindromi da sovraccarico che coinvolgono il meccanismo estensorio del ginocchio.
Negli adolescenti si presenta un’apofisite a livello del tubercolo tibiale (morbo di Osgood- Schlatter). L’osteocondrite del polo inferiore della rotula che compare nelle persone scheletricamente immatura è la malattia di Sinding – Larsen – Johansson.
 infiammazione dell’achilleo, all’aumentare delle sedute di allenamento e dell’intensità di gioco.
 alluce del tennista, calcagno del tennista, gomito del tennista (epicondilite laterale, epitrocleite), rari in età giovanile.
 nelle estremità superiori soprattutto in periodo adolescenziale si notano: un’ipertrofia muscolare monolaterale del braccio e della spalla dominante; il distacco dell’epifisi dell’omero; sinoviti da stress del gomito; lesioni muscolari nel distretto dorsale e instabilità dell’articolazione gleno – omerale
Traumi
 lesioni muscolari di gravità differente (contratture, elongazioni, distrazioni e strappi)
 distorsioni, contusioni soprattutto nelle regioni delle estremità inferiori
 rottura del labbro glenoideo dell’articolazione scapolo – omerale;
 stress del nervo toracico lungo che innerva le digitazioni del muscolo dentato anteriore (quest’ultimo in sinergia con i romboidei adduce le scapole)
Osservazione del sistema locomotorio e indagine degli adattamenti biologici specifici
 la formazione di un’ipetrofia asimmetrica monolaterale dei muscoli della spalla e del dorso dal lato dominante.
 la presenza di accentuate variazioni delle curvature fisiologiche della colonna vertebrale, in particolare aumento della freccia lombare e della cifosi toracica
 blocco articolare del tratto sacro – iliaco.
 debolezza dei muscoli pelvici associata a squilibri muscolari evidenti
 aumento dello spessore delle ossa cave del braccio dominante, limitazioni articolari nel polso e nel gomito.
 ipetrofia accentuata della muscolatura retto – adduttoria monolaterale, nel tratto contrario al braccio dominante.
 in ricerche condotte su 350 tennisti (misti per sesso) di interesse regionale si sono rilevati un indebolimento dei muscoli glutei, un’ipotonia dei muscoli superiori del dorso e una retrazione dei muscoli ischiotibiali.
Indicazioni operative per il preparatore fisico
 ottenere indicazioni dalla visita clinico – ortopedica. In base alle conclusioni del medico, valutare la capacità di carico delle ossa in via di maturazione;
 impiegare precocemente la preparazione fisica generale e gli sport compensatori per limitare lo sviluppo di squilibri nel sistema locomotorio e di sostegno;
 inserire nelle sedute settimanali esercizi finalizzati al trofismo del lato opposto del braccio dominante, esercitazioni che prevedono lanci bilaterali, a due mani e con l’impiego di torsioni verso entrambi i lati;
 insegnare agli atleti le corrette strategie di attivazione, di defaticamento e di rigenerazione;
 applicare esercizi correttivi bilaterali per un’armoniosa formazione del cingolo scapolare, del tratto toracico del rachide e dei muscoli superiori del dorso;
 correlare le esercitazioni del minitennis e dell’avviamento, all’età dei soggetti. Osservare rigorosamente le dimensioni dei campi, utilizzare le racchette delle giuste dimensioni;
 porre attenzione alla valutazione del trend degli indici di crescita staturale e ponderale
 se necessario, suggerire al genitore, strategie operative sul piano alimentare e ,nei casi più delicati, indicare un nutrizionista esperto in età evolutiva.

Esempi di esercitazioni pratiche adottabili dal preparatore fisico

Postura in isometria: attivazione sinergica della muscolatura del tratto retto – adduttorio

Stabilizzazione lombare: attivazione del quadrato dei lombi con movimento alternato degli arti

Trofismo muscolatura obliqua del tronco: attivazione monolaterale degli obliqui del tronco

Trofismo muscolatura del retto dell’addome: crunch con allungamento incompleto su Fitball

Allungamento catena muscolare posteriore: posture con differenti posizioni dell’omero

Allungamento muscolare selettivo per lo psoas iliaco abbinato con una detensione della muscolatura lombare: allungamento passivo o con durata di contrazione inferiore ai 3 secondi, prima dell’attivazione del riflesso neuromuscolare di stiramento.


Bibliografia
 Fabbri C. Le metodologie posturali nella preparazione fisica specifica, 2007, Calzetti e Mariucci, Perugia
 Frohner G., La capacità di carico nello sport giovanile SDS numero 90, 2011, Calzetti e Mariucci, Perugia
 Brotzman S., Wilk K. Manuale di riabilitazione in ortopedia, 2005, Elsevier Masson, Milano
Per le foto, realizzate dall’autore Lorenzo Falco, si ringraziano il circolo tennis Le Pleiadi di Moncalieri, i ragazzi fotograti Chiara e Gianluca, i genitori dei ragazzi che hanno concesso l’autorizzazione alla diffusione delle immagini in spazi concordati e il tecnico Lorenzo Comollo che ha gentilmente concesso la macchina fotografica digitale.

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