Wimbledon: il Tempio del Tennis. Famoso per l’erba, per l’etichetta che esige che i giocatori e le giocatrici siano vestiti di bianco, per fragole e panna…ma anche per la coda, unico modo per poter comprare i biglietti se non siete fra i fortunati estratti a sorte.
Non essendo in possesso di alcun biglietto per la giornata del lunedì, mi rassegno e mi decido di fare la fila. Il primo problema da affrontare è decidere a quale orario arrivare in coda. Fare una levataccia, ma essere sicuri di riuscire ad entrare prima che gli incontri abbiano inizio, oppure arrivare con piĂ¹ calma, ma correre il rischio di entrare a partite giĂ iniziate.
Decido di non voler correre nessun rischio e per questo mi organizzo in modo da prendere la prima metro che passa in direzione Wimbledon, ovvero alle 5.30, e di conseguenza puntare la sveglia alle 4.40. La sveglia suona senza fare sconti, ma ci pensa l’alba sul Tamigi a mettermi di buon umore, fungendo da presagio che sarĂ una bella giornata di tennis.
La metro ci metterĂ quasi 50 minuti ad arrivare a Church Road e quando arriva la fermata, quelli che ad un occhio distratto possono sembrare dei pendolari che si recano a lavoro, si riversano a passo svelto sulla strada, costeggiando Wimbledon Park, per poi iniziare il rituale della coda.
Mi metto in fila alle 6.25 e mi viene assegnato il cartoncino che mi dice che sono il numero 4085.
L’ingresso per i Ground inizierĂ solo alle 9.30 e visto che ho dormito solo 5 ore la notte scorsa, decido di sdraiarmi sull’erba ancora umida e di fare un paio d’ore di sonno. Al risveglio la coda sembra aver preso vita, inizia a muoversi, ordinata, precisa, lentamente ma inesorabilmente verso i cancelli. Mentre mi dirigo verso l’entrata, noto che alla spicciolata gruppetti di persone iniziano a montare delle tende e a formare una seconda fila: vogliono accaparrarsi i 500 biglietti per il centrale della giornata di martedì.
Passo i controlli, metal detector, pago il biglietto (rigorosamente in contanti) e alle 11.00 come da programma sono dentro al circolo.
Vedo la Azarenka, la Pennetta, Mladenovic, il derby Errani/Schiavone, ma mentre mi dirigo a vedere Bencic – Pironkova sul campo 18 sono distratto da un altro cartello che mi invita a fare un’altra fila, questa volta per poter comprare i biglietti del centrale che vengono rimessi in vendita dalle 15.00 in poi. Non mi faccio spaventare dalla possibilitĂ di un’altra ora di fila e mi metto in coda, e giusto in tempo per l’inizio del match di Wawrinka riesco ad avere il biglietto per il centrale (10 Sterline). A fine partita ricevo un’ulteriore sorpresa, in quanto verrĂ messo sul centrale anche l’incontro della Stephens contro la Strycova.
“L’attesa del piacere, è essa stessa il piacere.”
