Al Piatti Tennis Center la meritocrazia che funziona: Andrea Volpini da apprendista a direttore sportivo

Al Piatti Tennis Center le opportunità non mancano mai. Per i giocatori, sempre di più da ogni parte del mondo fra professionisti e giovani talenti, ma anche per i membri dello staff. Lo dimostra la recente promozione di Andrea Volpini a nuovo direttore sportivo del centro di Bordighera, dopo la partenza di Luigi Bertino. Entrato nel Team Piatti nel lontano 2013, come giovane insegnante desideroso di imparare dal tecnico italiano più vincente di sempre, Volpini si è da subito messo a disposizione per qualsiasi genere di attività, iniziando a fare esperienza sia nei tornei internazionali (come coach) sia fra stage, consulenze, corsi di formazione e tanto altro. “Mi piace pensare che sia stata proprio questa mia attenzione a 360 gradi all’intero universo Piatti – dice Volpini – a convincere Riccardo ad affidarmi questa opportunità. Fin da ragazzo ho visto in lui la figura di riferimento ideale per poter imparare a fare questo mestiere, così ho provato a spendere più tempo possibile al suo fianco. Ho capito come sono il suo metodo, il suo modo di interpretare il lavoro e le sue aspettative in termini di crescita”. Da dentro, Volpini ha vissuto in prima persona l’intera evoluzione del Piatti Tennis Center, formandosi sotto tutti i punti di vista, fino ad assumerne la direzione sportiva. “Sono fortunato – continua – perché questo incarico arriva in un momento nel quale il centro funziona alla perfezione, grazie al grande lavoro svolto negli ultimi 4 anni da Luigi Bertino. Ma non ci accontentiamo: l’idea è di trovare sempre nuove strade per arrivare a offrire un servizio ancora migliore, sia al cliente sia a tutti i membri del nostro staff”.

Volpini continuerà a lavorare anche come insegnante, dividendosi fra campo e ufficio, così da poter dare il proprio contributo al cento per cento. “Continuo a sentirmi un maestro – prosegue –, quindi cerco di sbrigare fra mattina e sera le questioni organizzative, per poi trascorrere sui campi il resto della giornata”. Una delle prime novità della sua gestione sportiva riguarda una ristrutturazione dell’organigramma interno, attraverso la quale a ogni insegnante è stato assegnato un ruolo preciso per quanto riguarda la formazione dei colleghi. “Abbiamo designato un percorso di crescita che si rifà al metodo Piatti: abbiamo individuato tutte le competenze di cui un insegnante deve disporre, quindi i passaggi da compiere nella scala che porta da apprendista a head coach”. Perché le competenze non conta solo averle, serve anche la capacità di trasmetterle e farle apprendere. “Quando uno dei nostri maestri sviluppa questa attitudine, sviluppa anche le sue stesse competenze, quindi ha maggiori possibilità di ambire a ruoli di responsabilità. Nella nostra idea, gli insegnanti che oggi dispongono di una figura che si occupa della loro formazione, nel giro di 3-4 anni dovrebbero lavorare a loro volta per la formazione di altri maestri, e via dicendo. Vogliamo che chi arriva al Piatti Tennis Center abbia ben chiari e visibili i passaggi da compiere nel percorso di carriera da noi designato, basato su principi di meritocrazia”. La storia di Volpini è la prova che funziona.

Leggi anche: