Difficile, in questa giornata inaugurale del Roland Garros, distogliere lo sguardo dalla meravigliosa celebrazione di Rafa Nadal andata in scena sul Philippe Chatrier prima dell’inizio della sessione serale. La nostalgia, sisa, è un’emozione potente, e rivivere gli anni di dominio parigino del campione maiorchino ha lasciato in lacrime tanti degli spettatori presenti nello stadio e senza ombra di dubbio anche a casa. Se poi, come ciliegina sulla torta, entrano a salutare Rafa anche Roger, Novak ed Andy…
Ma venendo al tennis giocato, buona la prima per Lorenzo Musetti. Il carrarino, numero otto del tabellone, ha avuto bisogno di un set per prendere confidenza, poi dopo un 7-5 ha dilagato per 6-2 6-0 contro il qualificato Yannick Hanfmann. “Ho gestito le condizioni difficili che c’erano, c’era molto vento, non sentivo la palla come avrei voluto, ma ho servito bene durante tutta la partita, ed è stata la chiave. Ben venga chiudere in tre set invece che giocare quattro ore al quinto. Quando vai avanti in un torneo poi le fatiche ci sono”, ha analizzato l’allievo di Simone Tartarini poi in conferenza stampa. Prossimo ostacolo il lucky loser Daniel Galan in una zona di tabellone in cui è stato eliminato non troppo a sorpresa la tds n°28 Nakashima dall’argentino Mariano Navone in 4 set.
Ma in questa prima domenica parigina, si prende la scena anche Matteo Gigante. In uno scontro tra qualificati, il classe ’02 domina il libanese Benjamin Hassan con lo score di 6-4 6-2 6-0, conquistando così il primo successo in un main draw Slam. Partita più facile del previsto, come ammesso dallo stesso ‘Giga’ in conferenza stampa, ma anche un’urna che tutto sommato l’ha aiutato: “Ero con Zeppieri in giro per Parigi quando abbiamo visto il tabellone e per scherzare faccio ‘con Hassan non ci ho vinto’, poi scorrendo scorrendo abbiamo visto che lui aveva preso Alcaraz…e gli è andata un po’ peggio”, ha ammesso sorridendo davanti ai giornalisti presenti in loco.
Subito fuori Luca Nardi, che ha potuto contro un Fabian Marozsan in giornata di grazia: 6-2 6-3 7-6(3) il punteggio in favore dell’ungherese e appuntamento con la prima vittoria Slam rinviato per il marchigiano, ora a 0 su 5. Allo scoccare della mezzanotte viene eliminato anche Lorenzo Sonego: il piemontese gioca una buona partita contro Ben Shelton, va avanti due set a uno, ma alla fine cede 6-3 al quinto. Tra i giocatori del seeding, Tommy Paul cede il primo set al tie-break, ma esce alla distanza contro Moller (6-7 6-2 6-3 6-1). Bene il connazionale Tiafoe in 3 set su Safiullin, mentre il ko di Michelsen contro Juan Manuel Cerundolo con un netto 6-3 6-2 6-4 non rappresenta esattamente una sorpresa. Out, per ritiro sul 6-7 1-4, il ceco Machac: avanza Halys.

Paolini si salva, nessun problema per Sabalenka
In campo femminile chi invece ha rischiato di più è stata proprio la nostra Jasmine Paolini, che dopo aver dominato il primo set con un netto 6-1, ha rischiato grosso contro la cinese Yuan. Quest’ultima si è infatti aggiudicata il secondo parziale per 6-4 ed è arrivata a condurre anche 3-2 e servizio nel terzo, prima di subire la rimonta della numero 4 del seeding. Quattro games di fila e 6-3 Paolini, che avanza con il brivido al secondo turno. L’esperienza accumulata negli ultimi 16 mesi, d’altronde, serve anche a venir fuori da queste partite qui.
Ha iniziato con il solito 6-1 6-0 Aryna Sabalenka contro la russa Rakhimova, così come sono partite bene sia Qinwen Zheng (6-4 6-3 a Pavlyuchenkova) che Elina Svitolina (6-1 6-1 a Sonmez). La sorpresa del giorno è l’eliminazione di Marta Kostyk per 6-3 6-1 dalla qualificata Sara Bejlek, ma alla giovane ceca il talento non manca di certo. Fuori anche altre teste di serie, da Noskova (7-5 al terzo per mano di Potapova) a Fernandez (6-3 6-1 da Danilovic), ma erano entrambi incontri che potevano essere considerati alla pari alla vigilia. Saluta subito Parigi, invece, la semifinalista di Roma Peyton Stearns, dominata per 6-0 6-3 da Eva Lys.
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