Robertina suona la quinta..


di Sergio Pastena
Partiamo dal torneo meno quotato della settimana, quello col cut-off più alto, ovvero ‘s-Hertogenbosch. Partiamo dall’Olanda per due motivi: innanzi tutto, anche se la maggior parte delle Top Ten erano ad Eastbourne, qui c’erano la Clijsters e la Kuznetsova, non proprio due carneadi; inoltre sull’erba olandese le nostre rappresentanti hanno sfoderato prestazioni da ricordare.
Ci si aspettava la Pennetta (fermata al secondo turno dalla Dokic) o la Brianti già vincitrice di un torneo quest’anno (fuori subito contro la Wickmayer), invece a piazzare il colpo è stata Robertina Vinci, al quinto successo in carriera. Ancora… la Oprandi si è issata fino alle semifinali facendo fuori addirittura sua maestà Kim e la Errani, pur fuori al secondo turno contro la Kuznetsova, ha sfiorato il colpaccio.
La Vinci ha battuto in finale Jelena Dokic, protagonista fino a quel momento di un torneo perfetto, in tre set. In precedenza la tennista tarantina non aveva ceduto neanche un set: dopo l’esordio con la Hercog aveva sbattuto fuori nell’ordine la Dulgheru, avversaria tutt’altro che abbordabile, poi la Wickmayer e la Cibulkova. Amanmuradova, Clijsters e Date-Krumm, invece, le vittime della Oprandi, fermata in semifinale proprio dalla Dokic, fino a quel momento ammazza-italiane: ci ha pensato la Vinci a vendicare la bandiera italiana.
Si giocava anche ad Eastbourne, dove la Bartoli ha confermato il suo grande momento di forma mettendo in fila il gotha del tennis mondiale: assente la Wozniacki, comunque ai nastri di partenza c’erano Zvonareva, Li, Azarenka, Schiavone, Kvitova. Francesca si è fermata al secondo turno contro la Radwanska, non ha fatto meglio la cinese, stoppata dalla Hantuchova, che poi ha messo fine anche al ritorno in campo di Venus Williams. Alla fine dalla parte bassa è venuta fuori la Kvitova mentre in quella alta la Bartoli andava avanti come uno schiacciasassi eliminando Azarenka e Stosur (Serena Williams era uscita onorevolmente contro la Zvonareva. Molto combattuta la finale, ma alla fine a prevalere è stata la transalpina 7-5 al terzo.
Ora si va verso Wimbledon, regno delle Williams, che hanno dimostrato di essere tutt’altro che morte ma, ovviamente, non possono ancora essere al meglio. Negli Slam, però, la forma spesso si trova in corso d’opera. Staremo a vedere.

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