Cronache da Parigi (2)


(Anna Floris – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Parigi)

Oggi me la prendo con comodo. I ritmi per seguire un torneo del genere sono asfissianti: si inizia la mattina presto e si termina all’ora di cena e gli italiani nei primi turni sono sempre moltissimi. Ma nonostante ciò è un’esperienza spettacolare, emozionante, bellissima. Il Roland Garros è una meraviglia e anche l’organizzazione delle quali è fantascientifica.

Inizio a scriverò questo diario di bordo al termine dei match delle 5 italiane impegnate nel primo turno di “quali”, mentre Vagnozzi e Galvani stanno facendo il loro ingresso in campo.

Stamattina appena arrivato ho incontrato Sergio Giorgi (seguirà in serata/nottata una lunga intervista), con cui ho iniziato a scambiare quattro chiacchiere su Camila e sul suo 2012. Mi dice che è contentissima di poter giocare a Parigi e che è voluta fortemente venire, anche se non gioca sulla terra rossa da circa due anni. Saluto Sergio e ci diamo appuntamento per il match di Camila, che inizierà due ore dopo. Mi dirigo sul campo 12, dove inizia il terzo set tra Anna Floris e la giovane giapponese Kurumi Nara (64 06 il punteggio dei primi due parziali). Il campo 12, dovete sapere, è particolare: non ci sono tribune e si è costretti a guardare il match in piedi, appoggiati a delle ringhiere. Alessandro Piccari ieri mi faceva notare che gli allenatori sono costretti a seguire il match in piedi. Deve averlo fatto notare più di una persona, perché noto due sedie a bordo campo, con sui scritto “Coach”… Paolo Ricci, l’allenatore della sarda, non ne vuole però sapere di sedersi ed è in piedi, praticamente dentro il campo dal busto in su. Continua a sostenere la Floris.. “Coraggio, spingi, attacca!” Anna sbaglia qualcosa di troppo, ma con la chela mancina riesce a trovare traiettorie molto potenti e precise che alla fine permettono alla Floris di portare a casa un buon match, chiuso 6-4 al terzo set.


(Yulia Putintseva – Foto Nizegorodcew)

Durante il match mi fermo a chiacchierare a lungo (circa un’ora) con Stefano Baraldo, ex preparatore atletico di molti professionisti tra i quali Starace, Pennetta, Burnett, che oggi lavora per un team privato a Taiwan. Mi racconta di Yang, giocatore dal grande talento che a suo dire potrà fare ottime cose. Stefano segue 4 giocatori, tutti della zona dell’Est asiatico. Parliamo dei più svariati argomenti, mentre scende in campo, sempre sul 12, Yulia Putintseva, russa classe 1995, che affronta la Pivovarova. Guardiamo insieme il primo set accanto a Martina Hingis (nella foto a sinistra), che segue la crescita di questa giovanissima e talentuosa slava. Tra l’altro per me momento emozionatissimo, in quanto la svizzera era il mio amore da quattordicenne appassionato di tennis… Si lo so, non era bellissima, ma a me piaceva!

Digressione a parte, spettacolare prestazione di questa ragazzina del ’95, che ha rifilato un 62 63 senza storia alla Pivovarova! Ogni punto pugnetto e urletto! Abbastanza fastidiosa ma fortissima!

Devo consegnare un biglietto (che arriva dalla sempre gentile Karin Knapp) a Tullio Colangelo, papà del “nostro” Fabio nonché bravissimo preparatore atletico. Ci metto un po’ a capire dove mi sta aspettando ma alla fine riusciamo ad incrociarci.. e ci ritroviamo da Camila Giorgi..


(Camila Giorgi – Foto Nizegorodcew)

Eh si, perché è Giorgi-Time! Mi avvicino al campo 10, questa volta la tribunetta c’è e mi siedo a tre seggiolini di distanza da papà Sergio. Sono anni che aspetto di rivedere Camila e sono curiosissimo, perché se è vero che lo streaming è un’ancora di salvataggio per gli appassionati è però anche piuttosto negativo dal punto di vista dell’analisi tattica e tecnica di un match. E’ un po’ come ascoltare un disco, magari scaricato da internet, e assistere ad un live! E’ tutta un’altra cosa!

Vi racconto in breve del match della Giorgi, perché uscirà un articolo in cui analizzerò tattica e tecnica attraverso l’ausilio delle foto. Vi dico però che vederla da pochi passo fa impressione. Bordate di servizio, bordate di diritto, bordate di rovescio e tante, tante discese a rete; alcune forse un tatticamente incoscienti, ma sintomo di un approccio al match e al punto sembra offensivo. Tra l’altro vederla giocare a rete da vicino mi permette di dire che ha un’ottima mano (5-6 le volée smorzate vincenti e altrettanto chiuse di potenza). Sul servizio ci sono margini sia sulla prima che sulla seconda, che a volte è troppo rischiosa. Sergio continua a dirle di giocare qualche slice in più sul servizio, ma Camila non ne vuole sapere. La seconda comunque è probabilmente una delle migliori secondo del circuito, tanto è vero che permette alla Giorgi di comandare sempre lo scambio. 63 64 il punteggio finale sulla Duque-Marino, colombiana specialista della terra battuta, che a tratti è sembra totalmente inerme e inerte. Nonostante tutto ciò la partita è stata in equilibrio sino alla fine, con Camila che dalla metà del secondo set si è un po’ incartata, di gambe soprattutto, complice la tensione. Camila, a dispetto di quanto si dica, inizia a sbagliare quando si incastra il suo tennis offensivo. Non è esattamente un “o dentro o fuori” ma un “va fuori quando non lascia andare il braccio”. Camila infatti h iniziato a strappare col dritto, commettendo tanti errori. Più è libera mentalmente e più tira forte lasciando andare il braccio e più arrivano i punti a frotte.. Più si intesisce (termina orrendo ma che rende l’idea) e più tira meno forte sbagliando..

Intervisto Camila (per un prossimo numero di Tennis Italiano) e anche papà Sergio. Karin Knapp intanto ha vinto il primo set sulla Vandeweghe 64 e la Camerin ha battuto la Riske (sinceramente mi aspettavo una sconfitta e sono felice di essere stato smentito) 75 64. Mi dirigo da Nastassja Burnett, che è 5-5 al primo con la “yankee” Chichi Scholl (scoprirò poi che è americana ma tennisticamente tedesca), la giocatrice con il diritto più piatto della storia.

(Parentesi di attualità: David Goffin è fortissimo proprio come ricordavo. Il belga sta mettendo in fila una serie di punti spettacolari contro il nostro bravo Vagnozzi ed è sopra 5-1 al primo set).

Mi metto a seguire Asia sul “solito” campo 12, quello dove si sta in piedi, che a me, vi confesso, piace da morire perché si è proprio dentro al campo! La Burnett, da quando arrivo io, non perde più un punto. Confesso: mi metto a fare il tifo e nemmeno poco! Asia vince 8 giochi di fila, conditi da alcuni vincenti strepitosi come una risposta in allungo incrociata stretta di rovescio che strappa applausi ai 7 spettatori presenti.. e che demolisce mentalmente la Scholl, che dallo 0-4 nel secondo molla la presa. Asia vince e il suo viso è raggiante di gioia. “Ero tesa all’inizio” – mi spiega – “perché era la mia prima volta qui a Parigi, non avevo giocato nemmeno da junior. Ho recuperato da 1-3 nel primo set e poi, dal 5-5, mi sono sciolta e ho dominato giocando molto bene.”

Mentre Asia forma sorridente gli autografi, ci accorgiamo che Karin è in grande difficoltà, ed è sotto 5-3 al terzo. Purtroppo perderà 6-4 al terzo e mi rammarico di non aver visto nemmeno un 15 in quanto indaffarato in mille altre cose (intervista, servizi per la radio, ecc). Pensavo avrebbe vinto e invece così non è stato. Ma la Knapp non è una che si abbatte facilmente, anzi è praticamente impossibile che accada. La vedremo sicuramente agguerritissima al prossimo torneo!

Per il momento, signore e signori, è tutto! Alla prossima…

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