Cavalleria Rustycana

di Sergio Pastena

Di riffa o di raffa, alla fine i numeri uno sono arrivati in fondo. In una settimana nella quale molti big sono sembrati in rodaggio, tuttavia, era inevitabile che qualche sorpresa ci scappasse.

Cadono tutti tranne Rafa

Soffrire? No problem

Inevitabile, ma non per Rafael Nadal: il maiorchino ha lasciato qualche set per strada contro Brands, Gojowczyk e Monfils, ma alla fine ha portato a casa il torneo di Doha come da previsioni. Tante, per il resto, le sorprese: oltre ai già citati Gojowczyk e Monfils è da segnalare Florian Mayer, arrivato in semifinale dopo aver fatto fuori al secondo turno Andy Murray.

Male anche gli altri big: tra le teste di serie arriva ai quarti di finale solo Gulbis, cadono mestamente gli altri tra cui Ferrer e Berdych. Si rivede Dustin Brown, arrivato anche lui ai quarti, mentre come prevedibile va subito fuori Volandri, che cede onorevolmente a Verdasco.

Bravino il ragazzo!

Ritiro? No, grazie

A Brisbane, invece, viene fuori la sorpresa nella persona di Lleyton Hewitt: l’ex numero uno al mondo vince un torneo dopo oltre tre anni e lo fa battendo in finale sua maestà Roger Federer. Ci vogliono tre parziali all’australiano che, curiosamente, anche nel 2010 aveva battuto in finale Federer ad Halle. Una prestazione mostruosa, con un tabellone tutt’altro che semplice (oltre a Federer ha battuto Feliciano Lopez e Nishikori) il tutto a quasi 33 anni: tanto di cappello.

Poca roba degna di nota per il resto: ritorna Cilic e si ferma ai quarti contro Nishikori, un paio di indigeni ai quarti (Matosevic e Groth) e qualche caduto di lusso come Dimitrov (fuori contro Cilic) e Simon, imprevedibilmente battuto dal qualificato rumeno Copil.

Uno svizzero c’è sempre

Quinto titolo per Stan

Infine Chennai, il torneo più ricco di italiani che, tuttavia, non ha portato molta fortuna ai nostri colori. Ci ha provato Fabio Fognini, sceso in campo in condizioni fisiche precarie contro Bhambri e costretto al ritiro nel secondo set. Nessuno dei tre italiani impegnati nelle qualificazioni ha centrato il main draw, con il solo Giannessi capace di ottenere una vittoria.

Il torneo, tuttavia, è stato abbastanza vivace ed ha regalato una finale tra il favorito della vigilia Stanislas Wawrinka e l’outsider francese Edouard Roger-Vasselin, vincitori in semifinale rispettivamente su Pospisil e Granollers. Alla fine l’ha spuntata lo svizzero, che dopo un primo set combattuto ha chiuso in scioltezza il secondo.

Anche Tommy riparte

Questa settimana molti dei big riposano per evitare di sovraccaricarsi in vista degli Australian Open.

Lui ha meno pause di Snoop Dogg

Chi invece non riposa mai, ma non è una sorpresa, è David Ferrer, che parte come prima testa di serie nel tradizionale torneo di Auckland e dovrà vedersela con avversari mica da poco per arrivare al quarto titolo di fila: si parte da Tommy Haas per poi passare ad Isner e Anderson, sempre fastidiosi sul cemento, con Monfils che dopo le buone prestazioni di Doha appare ben più di una mina vagante.

A tenere alta la bandiera italiana ci penserà Filippo Volandri che, una volta tanto, non appare totalmente chiuso nonostante si giochi sul cemento: per il livornese un primo turno contro Zeballos, un altro che non ha propriamente fatto del duro una filosofia di vita sebbene sia stato capace di portare a casa un anno fa il Challenger di Sao Paulo, dal quale è però stato eliminato subito questa settimana.

J.D. contro J.J.

Parecchi spunti interessanti anche a Sidney per l’APIA International.

Dove arriverà quest’anno?

In particolare potremo assistere all’esordio stagionale di Juan Martin Del Potro, accreditato della prima testa di serie. Per l’argentino non sarà certo come camminare sul velluto, visto che dall’altra parte del tabellone potrebbe spuntare un tipino per niente facile come Jerzy Janowicz.

E gli altri? Beh, a guidare la truppa degli outsider è Andreas Seppi, terza testa di serie, che dovrà subito misurarsi con uno tra Florian Mayer e Matosevic. Attenzione anche a Pospisil e Cilic, che non staranno certo a guardare, oltre che agli outsider sparsi qua e là per il tabellone: Roger-Vasselin, Nieminen, Tomic, Stepnanek, Mahut. Fuori subito nelle qualificazioni Flavio Cipolla, battuto da Vesely dopo un buon primo set.

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