Australian Open 2015: Il Pagellone

Fabio Fognini e Simone Bolelli
di Giorgio Giosuè Perri

Archiviata la 103° edizione del primo Slam dell’anno, è tempo di verdetti. Chi ha rispettato le aspettative e chi ha, invece, deluso profondamente? Novak Djokovic dice otto, Australia ancora maledetta per Murray. Ai quarti di finale si qualificano le prime 8 teste di serie, Federer escluso. In campo femminile brilla ancora Serena, Masha ce la mette tutta ma non basta. Sorpresa Keys. Andiamo a vedere chi sale e chi scende.

UOMINI

Novak Djokovic – Voto 10. Fino alle semifinali non rischia nulla, poi la solita battaglia con Wawrinka. Si presenta in finale coi favori del pronostico e non delude. Sconfigge Murray in quattro set e mette le mani sul quinto Australian Open, come se non bastasse i punti nel ranking diventano 13.000, ben 4000 di vantaggio su Federer, attuale numero due del mondo. Sta affrontando un periodo incredibile della sua carriera, mentre gioca dà sempre l’impressione di essere superiore. La domanda è semplice: “Come lo si batte?”

Simone Bolelli e Fabio Fognini – Voto 9,5. Primo trionfo nell’era Open per una coppia italiana in un torneo del grande Slam. Incredibili, stoici, fantastici. Partite fatte di sorrisi, gioia e amicizia. La finale si rivela la partita più semplice del torneo, ma l’intensità non si poteva misurare. Simone, in singolare è anche riuscito a superare un turno prima di arrendersi (onorevolmente) a Roger Federer. Fabio, d’altro canto, ha giocato uno dei peggiori primi turni della carriera, c’è da dire che si è rifatto. Alla grande.

Andy Murray – Voto 9. Per essere arrivato in finale, meriterebbe anche mezzo voto in più, ma è proprio la finale e il modo in cui l’ha persa a far riflettere. Dopo un grande cammino, ci si aspettava qualcosa in più dall’allievo della Mauresmo. In una finale tutt’altro che entusiasmante, perde male il primo set, vince il secondo e nel terzo va avanti di un break. Perso il servizio scompare dalla partita. Ennesima occasione sfumata di arricchire il Palmares, il serbo ringrazia. Ci sono ancora tanti margini di miglioramento, soprattutto a livello mentale.

Nick Kyrgios – Voto 9. I quarti a Wimbledon potevano essere stati frutto del caso, ma se appena sei mesi dopo raggiungi lo stesso risultato in un altro torneo dello Slam, su una superficie diversa, tanto casuale non è, e parlare di fortuna diventa inopportuno. L’enfant prodige australiano soffre al primo turno, poi carbura e agli ottavi di finale supera un grande Andreas Seppi, dopo essere stato sotto 2 set a 0. Di cosa stiamo parlando? 13 partite vinte negli Slam a fronte di un solo successo nel circuito ATP. Se questo carbura..

Seppi Courier FedererAndreas Seppi – Voto 8,5. Quando batti Roger Federer agli Australian Open giocando il miglior tennis della tua carriera, ti viene perdonato anche il non essere riuscito a raggiungere i quarti. Gioca un torneo favoloso, esprime un tennis perfetto, contro Kyrgios ai quarti va anche avanti e non sfrutta un match point nel quarto set. Rammarico, un po’. Gioia, tanta. Se Andy riesce a mantenere questo livello di gioco per il resto della stagione, l’Italtennis può gioire.

Stanislas Wawrinka e Thomas Berdych – Voto 8. I due semifinalisti giocano un gran tennis, ma quando arrivano a lottare per un posto in finale, peccano di poco coraggio. Il discorso è naturalmente più valevole per il ceco, che dopo aver battuto Nadal si è dimostrato poco incisivo quando serviva. Wawrinka ha probabilmente giocato meglio rispetto all’anno scorso, ma dopo aver portato la partita al quinto contro Djokovic, si è imbattuto in un muro che non è stato capace di scavalcare. Tanti punti persi e uno scivolone non indifferente in classifica, vediamo come reagirà.

Gilles Muller – Voto 7.5. A 31 anni, giocando solo Serve&Volley, raggiunge il quarto turno battendo tre TOP 50 e facendo partita pari contro Djokovic. La vera rivelazione del torneo, semplicemente un esempio da seguire.

Kei Nishikori e Milos Raonic – Voto 7.5. Si limitano a svolgere il compitino, il punto è che il compitino è arrivare ai quarti di finale, quindi tanto di cappello. Qui, però, non riescono assolutamente ad impensierire gli avversari, lasciando l’Australia con ottime sensazioni ma con il solito punto interrogativo. Il ricambio generazionale, passa tra i 90 e i 94 o tra i 95 e i 98? Ai posteri l’ardua sentenza.

Bernard Tomic – Voto 7.  Il solito arcano (irrisolto) è lui. In Australia sembra dare l’impressione di essere un TOP 20, ma finito gennaio si perde. Un ottimo quarto turno, trascinato dal pubblico di casa che ha visto maggiore concretezza da parte del giovane di origini tedesche. Sarà la volta buona?

Rafael Nadal – Voto 6,5. Si presenta in Australia con poche partite nelle gambe, la sconfitta contro Berrer a Doha e la fiducia sotto i piedi. Rischia di uscire al secondo turno contro Smyczek , il cuore lo salva. Quest’ultimo, ai quarti di finale, non basta. Brutta sconfitta e ancora punti persi in classifica. Riuscirà il maiorchino a rialzarsi per l ‘ennesima volta?

Roger Federer – Voto 6. Dopo Brisbane i tifosi si erano un po’ illusi. Le 1000 partite vinte in carriera avevano poi alimentato infinitamente le aspettative sull’elvetico. Supera tre turni senza brillare più di tanto, poi si imbatte nel ciclone Seppi. Passaggio a vuoto o c’è da preoccuparsi? Tifosi, state tranquilli. Abbiamo l’impressione che si sia trattato solo di una giornata storta.

Richard Gasquet – Voto 5. Il francese vive ormai di exploit. Niente continuità, tennisticamente l’involuzione sta diventando preoccupante. Non riesce nemmeno più a vincere partite contro avversari del suo stesso livello o classifica. La classifica sta diventando bruttina, oggi è 27 al mondo. E ora inizia il periodo dell’anno in cui gioca peggio. Che ne sarà del magico rovescio di Richard?

Grigor DimitrovGrigor Dimitrov – Voto 4.5. Fastidioso. L’unico aggettivo che viene in mente quando si pensa a Dimitrov, è questo. Ha un talento incredibile, potrebbe fare grandi cose e.. Invece? Invece si limita a remare, a giocare solo ed esclusivamente colpi in recupero e ad affrontare le grandi partite con più paura che altro. La classifica è buona, magari i risultati arriveranno pure. Ma siamo sicuri di trovarci di fronte a quello che a detta di molti era il “dopo Federer” ?

David Goffin – Voto 4. Dopo un 2014 fantascientifico, il primo Slam dell’anno doveva rappresentare la consacrazione per il piccolo (solo di statura) belga. Vince, soffrendo come un pazzo, contro Russell al primo turno e perde, nettamente, al secondo contro un desaparecido come Baghdatis. Peccato.

Serena-Williams-Trofeo-Roma

DONNE

Serena Williams – Voto 10. Semplicemente una delle giocatrici più vincenti della storia di questo sport. Perde due set, tra terzo turno e qarto turno, forse perchè quei giorni non aveva troppa voglia di stare in campo, poi macina tutte le avversarie. Poco può una grande Sharapova che in finale, e soprattutto nel secondo set, ce la mette tutta per impensierire l’avversaria. Niente da fare, diciannovesimo titolo dello slam in carriera, il quinto in Australia. Se Serena ha ancora voglia di vincere, fermarla sarà veramente compito difficile.

Maria Sharapova – Voto 9.5. Al secondo turno è costretta ad annullare match point alla Panova, ne esce viva e il cammino fino alla finale è semplicemente perfetto. Ha la sfortuna di condividere gli anni migliori della sua carriera con una delle tenniste più forti di sempre. Se non ci fosse Serena dominerebbe in lungo e in largo, ha comunque ribattuto di volerci provare fino in fondo a impensierire la statunitense. Ci riuscirà, ne siamo certi.

keys venusMadison Keys – Voto 9.5. Se qualcuno continua ad avere dubbi su chi sarà la giocatrice che rappresenterà il tennis statunitense dopo il ritiro delle Williams, beh: avete la vostra, ennesima, risposta. Aveva detto di voler raggiungere i quarti di finale agli Australian Open. Detto, fatto. Riesce a sconfiggere anche Venus in una splendida partita e a qualificarsi per le semifinali, ma Serena non le lascia scampo. Il futuro non appare roseo, di più.

Ekaterina Makarova – Voto 9. Quando vede blu, impazzisce. In senso positivo, però. Arriva in semifinale a suon di vincenti, ai quarti si permette di umiliare Simona Halep, in semifinale trova la collega russa e non riesce a regalarsi la finale Slam. Un altro mistero, ma quando è in forma è veramente ingiocabile.

Viktoria Azarenka – Voto 8.5. Come reagisce una tennista del suo calibro allo stop più lungo della carriera? Vincendo con la Wozniacki al secondo turno e raggiungendo in modo eroico il quarto turno, cedendo solo alla solita ispiratissima Cibulkova. Segnali positivi e incoraggianti che ci portano a sperare di poterla vedere in posizioni che le competono. Se lo merita.

Venus Williams – Voto 8. Chi l’aveva data per morta, non aveva considerato quanto la più grande delle sorelle Williams, sappia ancora regalare picchi incredibili di tennis. Cuore, coraggio e colpi incredibili. Quarti di finale e balzo in avanti in classifica. Non le si può chiedere una stagione con questi ritmi, ma vederla saltuariamente così in alto, può solo fare piacere.

Eugenie Bouchard –  Voto 7.5. L’anno scorso, la consacrazione. Quest’anno, un ottimo quarto di finale. Le aspettative che crescono sulla canadese stanno iniziando ad essere invadenti, e la bella Genie sta dimostrando di non reggerle in tutto e per tutto. Alterna un tennis mostruoso a passaggi a vuoto con cui rischia di fare frittate almeno due/tre volte a partita. Ha tutto il tempo per crescere, se solo iniziassimo a capire che è una persona, prima che un prodotto.

Dominika Cibulkova – Voto 7+. Irripetibile la finale del 2014, lei ce la mette comunque tutta e riesce a raggiungere i quarti con le unghie e con i denti, dopo una pessima chiusura di stagione trova la forza per limitare i danni a gennaio. Coraggiosa.

madison brengleMadison Brengle – Voto 7. La storia della statunitense è comparsa sulle prime pagini di tutti i giornali. Una giocatrice che nella vita se l’è davvero vista brutta, ma che ora grazie al tennis e alla forza di volontà è tornata a dire la sua. Quarto turno e un’iniezione di fiducia non indifferente. BRAVA.

Simona Halep – Voto 6.5. Dopo la vittoria a Shenzen, la rumena, data come possibile favorita nel primo Slam dell’anno, ha giocato in maniera compatta fino ai quarti di finale, dove la tensione l’ha totalmente fatta imbambolare. Ci si apettava qualcosa di più, ma la Makarova in Australia non lascia scampo. Occasione persa per fare qualche punto in più.

Camila Giorgi – Voto 6. Supera una stanca Pennetta al primo turno, arriva a giocarsi gli ottavi di finale e ad un passo da questi, cade nel solito vortice di errori non forzati e nervosismo. Dall’altra parte c’era Venus, che una volta più che mai si è dimostrata una campionessa. Gennaio comunque positivo per Camila, che si è però lasciata scappare qualche occasione di troppo.

Agnieska Radwanska – Voto 5.5. Anche lei cade contro Venus. Nei tre match precedenti aveva lasciato le briciole alle avversarie, quando doveva fare sul serio si è sciolta. Salva a metà. Nei tornei del grande Slam deve ancora dimostrare di essere concreta.

Caroline Wozniacki – Voto 5. Anche lei, dopo un 2014 giocato alla grandissima, si presenta in Australia con grandi aspettative, supera il primo turno ma poi non può nulla contro la Azarenka. Deve ancora carburare, sconfitta che ci sta.. Ma non troppo.

Ana Ivanovic-Jelena Jankovic-Angelique Kerber-Belinda Bencic-Flavia Pennetta-Sabine Lisicki – Voto 4. Escono al primo turno, lo fanno soprattutto in maniera poco dignitosa. Male, male.

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