Dopo 114 anni un 6-0 6-0 in finale a Wimbledon, cosa succedeva nel mondo nel 1911?

Il trionfo di Iga Swiatek nella 138esima edizione di Wimbledon ha assunto un significato storico, non solo in termini sportivi, ma anche in termini statistici. La polacca, al primo titolo ai Championships, ha inflitto un clamoroso 6-0 6-0 ad Amanda Anisimova, sorpresa del torneo e futura top ten Wta. Un risultato che non si verificava all’All England Club da ben 114 anni, quando, nel 1911, Dorothea Douglass Chambers rifilò un doppio bagel a Dora Boothby. Un lasso di tempo enorme, nel quale il mondo è cambiato da testa a piedi. Un mondo senza telefoni, tv, social, che era ancora spartito tra imperi e che si stava per addentrare nella Prima Guerra Mondiale (1914-1918). Un mondo sportivo che si stava preparando alla quinta edizione dei Giochi Olimpici, disputati a Stoccolma nel 1912. Tanti, troppi gli eventi storici accaduti in quegli anni. In questo caso l’oggetto dell’analisi sarà il 1911, ecco una panoramica dei più interessanti episodi e scoperte dell’anno in cui si verificò l’ormai penultimo 6-0 6-0 a Wimbledon.

SCOPERTA DI MACHU PICCHU E LA STORIA DI VINCENZO PERUGGIA

Nel 1911 l’intero globo non era ancora stato del tutto scoperto ed esplorato. Proprio in quell’anno, per la precisione nel 24 luglio, lo storico statunitense Hiram Bingham, accompagnato dal proprietario terriero Arteaga e dal sergente della guardia civile peruviana Cassaro, giunse a Machu Picchu. Si trova in Perù, nella Valle dell’Urubamba, ed è un sito archeologico Inca agli i cui resti sono stati visitati da tutto il mondo. Un’antica città perduta a 2430 metri sul livello del mare, Machu Picchu è il terzo sito archeologico più grande del mondo (dopo Pompei e Ostia Antica) e nel 2007 è stato annoverato tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Bingham restò stupito dall’unicità del complesso archeologico e sollecitò l’Università di Yale e il National Geographic per iniziare le ricerche e gli scavi, svolti dal 1911 al 1915.
Relativa al 1911, non si può non menzionare la storia di Vincenzo Peruggia. Il decoratore italiano è noto per aver trafugato la Gioconda di Leonardo Da Vinci dal Museo Del Louvre. Tra il 21 e il 22 agosto del 1911, il varesino si nascose nel Salon Carré, arrotolò la tela nascondendola sotto la giacca e fuggì da un’uscita secondaria, mettendo a segno uno dei furti più famosi della storia. Il giorno dopo iniziò la caccia al ladro, che fu scoperto solamente due anni dopo (11 dicembre 1913) e condannato a un anno e 15 mesi di carcere. Grazie ai buoni rapporti tra Italia e Francia, il dipinto, esposto per un periodo agli Uffizi di Firenze, fu subito riportato oltre le Alpi.

L’ITALIA FESTEGGIA I 50 DELL’UNITÀ

Nel 1911 l’Italia, mentre si stava preparando alla Grande Guerra sotto il governo Giolitti, festeggiava i 50 anni dell’Unità con celebrazioni in tutta la Penisola. In quegli anni i più grandi sforzi del Paese erano rivolti verso la Guerra di Libia (1911-1912), che si chiuse con la conquista di Tripoli nel 1912 e una serie di accordi al fine di subentrare nell’entroterra libico. Anni di incessanti riforme elettorali, tra cui quella che prevedeva l’allargamento del corpo elettorale (maschi oltre 21 anni alfabeti e maschi analfabeti con 30 anni o più).

GLI ASSUNTI DI EINSTEIN E L’ATOMO DI RUTHERFORD

Nel 1911 Albert Einstein, nato a Ulma nel 1879 e scomparso Princeton nel 1955, era nel pieno della formulazione della teoria della relatività, esposta in forma definitiva tra il 1915 e il 1916. Nel 1911 lo scienziato tedesco enunciò uno dei principi cardine per la legittimazione della sua futura teoria: il principio di equivalenza delle forze inerziali e gravitazionali, che rappresentò il primo ampliamento della teoria della relatività ristretta.
Nello stesso anno venne pubblicata da Ernest Rutherford l’analisi del modello dell’atomo. Il fisico nato in Nuova Zelanda ma naturalizzato britannico, premio Nobel per la chimica nel 1908, giunse nel 1911 alla formulazione del primo modello atomico, che vedeva il nucleo al centro e gli elettroni carichi negativamente attorno ad esso. Rutherford assimilò per primo la conformazione dell’atomo al modello planetario, dove il comportamento delle cariche esterne riprendeva quello dei satelliti dei pianeti (atomi), sconfessando definitivamente il modello di Thompson, che vedeva un atomo con dentro gli elettroni.

LA NASCITA DEGLI “AZZURRI”

Il 1911 è un anno storico per lo sport italiano. La Nazionale Italiana di calcio decise di adottare il colore azzurro per le casacche dei giocatori: il 6 gennaio del 1911 gli “azzurri” scesero in campo in un amichevole con l’Ungheria non più vestiti di bianco, ma con una maglia blu Savoia. Un vero e proprio omaggio alla monarchia, allora regnante, che aveva proprio nel blu il proprio colore araldico, utilizzato dal 1300 e legato simbolicamente al manto della Vergine Maria. Sulla maglia comparve anche la croce sabauda, bianca su sfondo rosso. Proprio in quel frangente nacque il termine “azzurri”.

IL TENNIS TRA AUSTRALASIAN CHAMPIONSHIPS, CAMPIONATO FRANCESE E U.S CHAMPIONSHIPS

Il tennis era totalmente un altro sport, a partire dalle formule di partecipazione alle manifestazioni. Nel 1911 il tennis era prevalentemente amatoriale e riservato ai dilettanti. Non si ricevevano premi in denaro, ma solo prestigio e fama. Gli attuali tornei del Grande Slam avevano nomi diversi e si disputavano in altre città. Nel 1911 i Major erano gli Australasian Championships (attuali Australian Open), il Campionato francese di tennis (Roland Garros), Wimbledon e gli U.S National Championships (Us Open).

Gli Australasian, con già sede a Melbourne, si disputavano non su cemento ma su erba e nel 1911 videro trionfare Norman Brookes su Horace Rice. Il Campionato francese di tennis era riservato solamente a francesi o residenti in Francia. Si giocava, come oggi, sulla terra rossa di Parigi. Nel 1911 successo per André Gobert su Maurice Germot. Nello stesso anno Anthony Wilding sconfisse Herbert Roper Barrett nell’ultimo atto di Wimbledon, mentre al femminile Dorothea Douglass Chambers rifilò il già citato doppio 6-0 a Dora Boothby. Per quanto riguarda gli U.S. National Championships, conosciuti oggi come Us Open, il torneo maschile si svolse a Newport (vittoria di William Larned su Maurice McLoughlin), mentre il femminile a Philadelphia (campionessa Hazel Hotchkiss Wightman).
Il Novecento fu il secolo della rivoluzione del tennis, sia sul piano tecnico che sul piano professionale. Dal passaggio alle racchette più resistenti, con l’abbandono delle racchette in legno, all’istituzionalizzazione del circuito maschile (Atp) e femminile (Wta) con l’inizio dell’Era Open (1968), che ha aperto ai professionisti segnando il definitivo inizio dell’epoca d’oro del tennis e permettendo di scrivere pagine indelebili nella storia dello sport.

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